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IL BLUFF DELLE DIMISSIONI

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C’è da dire subito che la Basilicata uscita con le ossa rotte dalla crisi di credibilità che ha interessato il centrosinistra, pur scegliendo di svoltare a destra, si meritava molto di più che un anzianotto generale, per giunta in pensione e con il piccio neoborbonico di volerla governare stando in comode pantofole, dall’alto della sua terrazza di Posillipo. Ora lasciamo stare la frequenza quasi maniacale con cui ha rimediato sulla scena italica figuracce d’ogni tipo, comprese le ordinanze regionali con cui ha creato dal nulla un aeroporto ed incasinato la geografia lucana, ma la sua strategia, tutta antimilitare e direzionata al ripiego inglorioso, di minacciare le dimissioni al più piccolo sussulto di disallineamento e di libertà d’opinione non è altro che bluff costruito sulla paura che fa davvero novanta alla malconcia truppa dei consiglieri regionali di centrodestra. Eppure mai come ora il governatore Bardi, in attimi di piena coscienza e senza scomodare la truppa di sobillatori e lobby con cui tende sempre a giustificare ritardi e fallimenti, peraltro in larga parte attribuibili ai fiduciari che si è scelto, rifletta serenamente sulle tante cose che non vanno e sul cambio di passo che pure la Basilicata nel 2021 deve avere. Ha scritto Roberto Gervaso:“Il modo più sicuro per conservare il proprio posto è minacciare le dimissioni”.

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