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PICERNO: NONNA NATALINA COMPIE 108 ANNI

“Una delle signore più longeve d’Italia festeggia il suo compleanno, ai tempi del Covid, insieme i suoi cari”

Sono 108 le candeline che Nonna Natalina dovrà spegnere oggi. I suoi cari vorrebbero essere lì con lei per vederla sorridere ma a causa del virus, quest’anno, si dovranno accontentare di uno schermo del cellulare. Hanno deciso di stare accanto a lei con telefonate e videochiamate. Nonna Natalina, conosciuta da tutti come “Zia Natalina”, è diventata la Nonna di tutti. Nasce il 25 dicembre 1912, in un piccolo paese della Basilicata, Picerno e ad oggi è una delle signore più longeve d’Italia. Quando i nipoti vanno a trovarla a casa e sono tutti attorno a un tavolo, lei prende il bicchiere di vino in mano e brinda “alla salute” e continua dicendo “per stare bene dovete mangiare e bere”. È golosa di dolci, tanto che in questo periodo non può mancare il pandoro e il caffè con tanto zucchero e l’immancabile goccetto di anice. “Fino a quando il Signore vorrà sarò qui con voi”, è una delle frasi di Nonna Natalina. Nonna Natalina ha un visetto grazioso, occhi piccoli e verdi, ha i capelli bianchi sistemati dal suo cerchietto.

È solare ed è spigliata nel raccontare la sua vita passata: “avevo tante sorelle (zia Peppenella, zia Settimia, zia Angiolina, zia Nannina, zia Donatella) e fratelli che qualche volta sogno. Una volta non trovavamo più zia Donatella. Lei era molto devota e cristiana, andava spesso a messa, portava sempre un fiocchetto in testa e la borsetta. L’abbiamo cercata in lungo e in largo finché non l’abbiamo vista al posto della statua di San Donato nella chiesa. Invece zia Peppenella era la proprietaria del Bar Capace a Picerno, infatti oggi si chiama bar 1921, ha 100 anni quel bar”. A Picerno la sua famiglia era molto facoltosa, i suoi genitori erano negozianti di tessuti ed erano proprietari del palazzo comunale del paese. Continua con i suoi aneddoti “quando i contadini la mattina presto venivamo nel nostro negozio io preparavo una grossa cuccuma di caffè e poi loro andavano a lavorare nei campi”. Nella sua vita non manca certo l’amore, l’uomo che ha sposato, Giuseppe Manicone, chiamato “u barese” perché era di origini pugliesi.

Anche a lui piaceva bere il vino, era un tipo ribelle e particolare tant’è che raggiungeva la sua amata con la bicicletta. “Venivo dalla Puglia per fare l’amore con vostra nonna” diceva sempre ai nipoti. Erano sempre insieme, vedevi camminare loro mano nella mano, come in un film. Era un amore vero, da cui nacquero sette figli, cinque maschi e due femmine: Francesco, Federico, Michele, Renato, Ferdinando, Italia e Egidia. Natalina è nonna di undici nipoti e bisnonna di dieci. Uno dei nipoti, Massimo racconta “quando era Natale, ricordo il profumo dell’impasto della pizza di Nonna. L’avvolgeva nelle coperte e la pasta lievitava il doppio.

Eravamo tantissimi: io giocavo con i miei cuginetti. Nel salone della casa mio padre con i miei zii e mio nonno giocavano a carte. Ricordo il fumo delle sigarette”. Il papà di Massimo narra “una volta abbiamo giocato per tre giorni di fila perché mio suocero perdeva e finché non vinceva non potevamo alzarci”. A Natale la tavola era bandita e non solo Nonna Natalina preparava la pizza ma friggeva anche le zeppole e come racconta Giuseppe, un altro suo nipote, “in una grossa teiera mescolava tutti gli ingredienti con il braccio, non con il mescolo, per creare una specie di panettone: era buonissimo”. Nonna Natalina quando parla di Giuseppe dice sempre “l’ho cresciuto io, stava sempre con me” con le lacrime agli occhi. Con lei, nella sua casa di cui è possessiva e ama tanto, si prende cura la figlia Egidia. “Il suo carattere temerario e forte ha fatto scappare molte badanti – racconta Egidia con il sorriso – però è una mamma dolce. Quest’anno non potremo festeggiarla ma la nostra famiglia è molto unita. Gli auguri arriveranno anche da Los Angeles, c’è una nipote: Sofia Milos (attrice di fama internazionale conosciuta da tutti per il personaggio di Yelina Salas, la detective colombiana di CIS Miami). Ho allestito anche il presepe che ha molti anni perché mia mamma ci tiene tanto. L’anno prossimo saremo di nuovo uniti e ci abbracceremo più forte di prima”.

Auguri Nonna Natalina.

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