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L’ISTAT CHIUDE L’AEROPORTO DI BARDI

Tacco&Spillo

Che l’aeroporto fosse il frutto della disinibita immaginazione dell’ex capo di gabinetto, Fabrizio Grauso, passato a nuova vita senza peraltro che le prefiche istituzionali abbiano intonato il pur minimo cahier de doleances, lo si era capito dalla sequela di gaffe con cui sono state infarcite le tante ordinanze regionali che il governatore Vito Bardi non s’è fatto pena di emanare, rimediando dappertutto figuracce, compresa quella della parodia recitata a Propaganda Live, il programma televisivo di Zoro. Eppure dopo aver incasinato la geografia lucana con Genzano in provincia di Pistoia ed Irsina, Tricarico e Grassano in territorio potentino, è toccato all’aeroporto prendere forma di carta e suscitare l’illusione che ormai la Basilicata fosse pronta finalmente a volare. Ora però grazie all’annuario Istat 2020 s’è capito che gli unici oggetti a decollare sono stati gli stipendi, guarda caso, del mai compianto Fabrizio Grauso e dell’altro fiduciario, Antonio Ferrara dirigente dell’ufficio legislativo e finanche segretario della giunta regionale. C’è anche da dire che sul decollo improvviso ed immotivato, ci ha buttato l’occhio già la Corte dei Conti, da cui naturalmente ci aspettiamo molte sorprese. Nel frattempo un famoso proverbio dice:“Ai voli troppo alti e repentini sogliono i precipizi esser vicini”.

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