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COME CADDE MARIASESTINA ARCURI? LA DIFFUSIONE DEL VIDEO DI UN SOPRALLUOGO HA INNESCATO UNA POLEMICA

UN CASO ALLA VOLTA FINO ALLA FINE  COME CADDE MARIASESTINA ARCURI? LA DIFFUSIONE DEL VIDEO DI UN SOPRALLUOGO HA INNESCATO

UN CASO ALLA VOLTA FINO ALLA FINE 

COME CADDE MARIASESTINA ARCURI?
LA DIFFUSIONE DEL VIDEO DI UN SOPRALLUOGO HA INNESCATO UNA POLEMICA

Il 6 febbraio 2019 la giovane Mariasestina Arcuri è morta per un’emorragia cerebrale dovuta ad un trauma cranico da precipitazione.

Andrea Landolfi e Maria Sestina Arcuri

Il fidanzato, Andrea Landolfi Cudia, è stato rinviato a giudizio per omicidio volontario.
Durante l’udienza di ieri si è affrontato il nodo della ricostruzione dei fatti.

Come cadde la povera Mariasestina?
Ronciglione. Le scale esterne d’accesso alla casa della nonna materna di Andrea Landolfi Cudia

Vediamo insieme le diverse versioni degli esperti:

Nell’Ordinanza del tribunale del Riesame di Roma si legge:

“Maria Sestina Arcuri non è rotolata sulle scale, come falsamente affermato dall’indagato (Andrea Landolfi Cudia) e dalla nonna Mirella Iezzi, ma è precipitata dall’alto della seconda rampa di scale, superando il muretto di protezione, impattando violentemente e riportando le lesioni che l’hanno portata alla morte”
Le scale dalle quali è caduta Maria Sestina Arcuri

Nessun rotolamento secondo il consulente medico legale della procura ma un trauma da precipitazione:

“Le lesioni riportate da Sestina sono incompatibili con un rotolamento dalle scale, sono l’esito di una caduta verticale dall’alto”
Le scale dalle quali è caduta Maria Sestina Arcuri

Secondo il colonnello Paolo Fratini del Ris di Roma:

“Andrea ha afferrato Maria Sestina per il braccio destro quando erano entrambi sul pianerottolo delle scale, l’ha spinta contro il parapetto e da lì lei è volata di sotto. La ricostruzione fornita da Landolfi che siano cioè caduti insieme per le scale non è compatibile con il quadro delle lesioni riscontrate. È impossibile che i due corpi abbiano rotolato fino al caminetto. Così come è del tutto improbabile l’ipotesi che la ragazza sia caduta dal pianerottolo del piano superiore. La ragazza però non è caduta a piombo come fa un corpo senza spinta, è caduta più in là, come se avesse ricevuta una spinta. Il che giustificherebbe anche la presenza del livido sul braccio”

L’ex consulente della difesa, l’ingegner Scarselli ha dichiarato:

“Condivido col Ris e con gli altri consulenti che su quella scala non si può rotolare, ma ritengo anche che Sestina non possa essere stata lanciata. Impossibile, per i vincoli geometrici, che possa essere stata lanciata, ma anche che sia stata spinta dalla seconda rampa, altrimenti sarebbe caduta di sotto in perpendicolare sulla cassapanca, invece è finita davanti al camino”

Secondo il balista Martino Farneti consulente della procura:

“È stata buttata dalla balconata che sta a tre metri d’altezza. Lesioni gravissime, incompatibili con il rotolamento, si è trattato di una caduta con tanta energia cinetica. Avevo pensato all’angolo del gradino ma la frattura lineare doppia alla testa è da impatto sul pavimento e il grosso ematoma dorsale non è compatibile con le scale. Non è stata fotografata dall’esterno la frattura occipitale, che ho visto solo nella foto dall’interno della scatola cranica, quindi non ho potuto vedere il taglio che mi avrebbe consentito di capire cosa lo avesse provocato, se uno spigolo o una superficie piana”

Ronciglione. Le scale esterne d’accesso alla casa della nonna materna di Andrea Landolfi Cudia

In un video del sopralluogo del Farneti diffuso dalla trasmissione Quarto Grado si sente però il consulente della procura dire:

“una caduta (…) e la possibile impatto sul secondo gradino procura dire: “Perché se io batto con la testa, con le gambe in su, su un angolo di questo qui me la spacco (…) Questa è la posizione della botta dietro per noi. Spigolo proprio praticamente dà tutta la forza sull’occipitale”

Farneti poi aggiunge:

“Buttata giù per dritto non è possibile” e qualcuno dei presenti aggiunge: “E poi c’è quel baule, che non è stato…”

È stata la frase del Farneti “Buttata giù per dritto non è possibile” a innescare la polemica tanto che il PM ha dichiarato:

“È diventato un processo mediatico. Si è voluto lasciar intendere che potessero esserci ricostruzioni alternative, si sono ipotizzati dubbi sulla dinamica”

La nostra testata ha dato spazio negli anni ad un’altra ricostruzione dei fatti, quella della criminologa Ursula Franco che è partita dall’analisi della telefonata di soccorso del Landolfi e delle interviste rilasciate da sua nonna.

Secondo la Franco

“I fatti si svolsero in due tempi.
Quella sera ci fu una prima caduta dalle scale interne dell’appartamento, Andrea Landolfi ebbe la peggio e fu soccorso dalla nonna, Sestina si rialzò da sola.
Poco dopo, Andrea e Maria Sestina si spostarono all’esterno dell’appartamento e la Arcuri cadde dalle scale esterne.
E, quando Mirella Iezzi tentò di soccorrere Maria Sestina, il Landolfi la colpì per allontanarla dalla fidanzata.
In quell’occasione, la Iezzi perse l’equilibrio e, prima di cadere, urtò contro la ringhiera di ferro delle scale esterne producendosi la frattura delle tre coste. Non fu pertanto il colpo infertole dal nipote a fratturarle le cose ma l’urto contro la ringhiera di ferro contro la quale finì dopo essersi sbilanciata a causa di una spinta del Landolfi.
Maria Sestina non si fece male quando cadde dalle scale interne insieme ad Andrea.
È stata la seconda caduta dalle scale esterne ad esserle fatale. Le lesioni che ha riportato sono compatibili con l’impatto del suo corpo con il pianerottolo che si trova tra le due rampe di scale esterne con il corrimano in ferro.
È già nella telefonata del Landolfi al 118 la soluzione.
Andrea Landolfi all’operatore del 118 ha detto: “poi da là m’ha… l’ho portata a ca… su”

Ronciglione. Le scale esterne d’accesso alla casa della nonna materna di Andrea Landolfi Cudia

Che cosa stava per dire Andrea Landolfi? Stava forse per dire “l’ho portata a casa”? Per quanto riguarda il termine ”su”, come già detto, è generico, e può riferirsi alla salita di entrambe le scale, ma appare improbabile che, subito dopo la caduta, il Landolfi abbia portato Mariasestina in camera.
In merito la nonna del Landolfi ha riferito a Silvana Cortignani di Tusciaweb che, dopo aver aiutato la ragazza a rialzarsi, lei e Andrea la misero “seduta su una poltroncina che sta lì” (in sala, non nella camera al piano di sopra).
È pertanto logico inferire che con “su” il Landolfi intenda “su” in casa, non “su” in camera e che quindi Mariasestina sia caduta dalle scale esterne dell’appartamento.
A conferma di questa ricostruzione sono le numerose tracce ematiche da gocciolamento trovate un po’ ovunque al piano terra e in quantità minore al piano di sopra.
Quindi, dopo che Mariasestina cadde dalle scale esterne, il Landolfi non la portò in camera ma la portò “su” in sala”

Le scale dalle quali è caduta Maria Sestina Arcuri

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