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L’EFFETTO “ZONA GIALLA”, TRA FAVOREVOLI E CONTRARI

La prima domenica con meno restrizioni i centri di Matera e Potenza rivivono. Ma Bardi avverte: «Restiamo responsabili per evitare il peggio»

MATERA. È solo un colore che cambia, ma per tante persone vuol dire molto o addirittura tutto. La sensazione che si ha camminando per le strade dei centri lucani che la gente durante tutto il mese in cui siamo stati in isolamento arancione, non abbia fatto altro che attendere ai posti di partenza pronta a scattare al via libera e così è stato.

Alle prime luci infatti, entrato in vigore il provvedimento del Ministro Speranza, la Basilicata con un incoraggiante indice di contagio “Rt <1” ha fatto ritorno alla zona “gialla”. Pronti via: tolte le catenelle che impedivano l’accesso ai bar, la gente rumorosa e ben distanziata è tornata a gustare il primo caffè natalizio al coperto. Sono arrivati nella città dei Sassi i primi autobus turistici dalla vicina Puglia, si cominciano a sentire di nuovo cadenze e intercalari dei paesini della provincia. A Potenza invece abbiamo assistito a un notevole movimento nel vecchio Salotto buono dell capolugoog di regione. Divisi tra favorevoli e contrari i potentini non hanno rinunciato a una buona passeggiata domenicale, anche se sono in tanti a temere assembramenti in vista del periodo natalizio.

QUI MATERA I primi a far capolino in piazza Vittorio Veneto sono proprio i più colpiti ed esposti al Covid, gli anziani. Secondo le recenti elaborazioni dei dati ISTAT a Matera sono circa 13.500 gli ultra sessantacinquenni. Parliamo con loro; sono preoccupati non tanto per se stessi quanto per i figli che hanno perso il lavoro e i nipoti da così a lungo lontani dalla scuola, quella vera. Passano nel frattempo due ambulanze. Sono casi Covid. Mi vien fatto notare che in centro, gli stalli prima destinati ai taxi oggi sono occupati dalle ambulanze, ve ne sono anche di private. Da marzo il governo prevede contributi per l’acquisto di autoambulanze e autoveicoli per attività sanitarie e il business nel settore del soccorso medico motorizzato potrebbe essere un nuovo mercato di proficui investimenti e forse una soluzione alle carenze della sanità pubblica, ma: «Attenzione ci dice un bisnonno ben informato quelle private costano assai!», e poi ironizza «Se ti salvi dal Covid poi ti viene un colpo quando ti presentano il conto dell’ambulanza! Più di mille euro». Speriamo che ancora una volta non si facciano discriminazioni tra cittadini. La piazza è ormai piena di gente e, in rispettoso distanziamento, tutti hanno un commento politico per Conte e uno tattico per Mancini, ma quando la domanda critica arriva: «Meh! dice “Stacchiuccio” classe ’35 gli anni passati il medico di famiglia mi rimproverava se non ero ancora andato a farmi il vaccino. Oggi sono io che rimprovero lui perché ha detto che vaccini “non ne stanno”». A questo punto tutti gli anziani che mi attorniano reclamano in coro; si sentono traditi da chi quel diritto al vaccino doveva garantirglielo. Poi pensando al Presidente Mattarella dicono: «Ha la nostra età! Ci deve capire almeno lui!». Proprio lui che di recente ha detto: «Gli anziani sono un patrimonio da non disperdere!». Chi ha orecchie per intendere intenda.

QUI POTENZA Qual è il miglior luogo di Potenza per verificare i primi effetti da zona gialla? Senza dubbio, via Pretoria. È qui che ci imbattiamo in famiglie e anziani che assaporano il primo giorno con l’allentamento delle restrizioni. «A prescindere dalla zona gialla o arancione dobbiamo rispettare ancora le misure di sicurezza» esordisce una signora. Di altro parere il marito che si dice «entusiasta per la riapertura. Se i dati dicono che stiamo andando bene è giusto far ripartire la vita di tutti i giorni». Non mancano i controlli in pieno centro storico, gli agenti della Polizia non tardano ad arrivare nell’orario di punta dello struscio potentino per garantire che tutti rispettino le regole. Tra mascherine e distanziometro sono gli esercenti quelli più soddisfatti di questo nuovo decreto che ci vede in zona gialla. Come conferma Vito: «Riaprire al pubblico la mia attività di bar dopo un mese di asporto mi rende felice, speriamo che in questi giorni si riprendano le vecchie abitudini nel consumare nelle nostre attività». È contento anche Michele, proprietario di una trattoria, che non nega però «le difficoltà dovute dalle restrizioni per i posti a sedere. I coperti sono più che dimezzati e ovviamente gli aiuti dello Stato sono una miseria. Non paghiamo neanche le bollette con quei soldi. Serve una riprogrammazione del settore». I più contenti sono senza ombra di dubbio i giovanissimi che mai come in questo momento hanno la possibilità di incontrarsi con i coetanei dopo mesi di lunghe assenze, ma noi speriamo che le forze dell’ordine senza spengere il loro entusiasmo vigilino su possibili assembramenti.

L’APPELLO DI BARDI AI LUCANI: «NON ABBASSIAMO LA GUARDIA» «Grazie alle misure messe in campo dalla Regione e al comportamento responsabile dei lucani la Basilicata è finalmente diventata zona gialla. Quattro settimane fa eravamo zona arancione con un indice di contagiosità tra i più alti d’Italia. Dico questo perché basta pochissimo per ritornare in una condizione di sofferenza. Mi affido, quindi, ancora una volta, al senso di responsabilità di ognuno di noi senza il quale nessuna battaglia si vince. Invece dobbiamo continuare su questa strada. Quindi bisogna evitare assolutamente assembramenti, mettere sempre la mascherina e attenersi alle regole che ci sono state date. Solo in questa maniera potremo passare un Natale sereno». E’ quanto dichiarato dal governatore lucano, Vito Bardi, dopo la decisione del ministero della Salute che ha sancito il ritorno alla zona gialla per la Basilicata. 

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