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DAL F.F. NUOVAMENTE AL DIRETTORE “A SCAVALCO”: NICOLETTI

Parco Appennino Lucano il commissario priore “pesca” dall’Alta Murgia: il predecessore Gregorio scappò dopo 1 mese

Al Parco nazionale dell’Appennino lucano, Commissariato dal dicembre del 2018, dalla Campania alla Puglia, cambia l’orizzonte amministrativo in cerca di approdo, ma la soluzione è la stessa, l’esito si vedrà. Come aveva già fatto l’ex Commissario Ilde Gaudiello, anche l’attuale Giuseppe Priore ha fatto ricorso alla nomina di un direttore “a scavalco”. La facente funzioni Simona Aulicino, l’unica tra i 3 papabili dell’interpello che è risultata essere idonea a svolgere la funzione, ha mollato. In ogni caso, nominata a maggio scorso e poi già prorogata in agosta, non avrebbe comunque potuto ricoprire l’incarico di f.f. di deroga in deroga. Così dato il «non più prorogabile» incarico e le impellenti necessità di scadenze ed adempimenti di legge che hanno subito rinvii, ma la “toppa a colori” del Covid-19 è già pronta per essere cucita, il Commissario Priore data la precedente negativa esperienza con il direttore “a scavalco” Romano Gregorio, che proveniente dal Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è durato circa 1 mese, ha cercato sul fronte, geografico, opposto, andando a “pescare” il direttore facente funzioni dal Parco Nazionale Alta Murgia: Domenico Nicoletti. Sarà lui che rivolgendo «parzialmente», un part-time, le proprie prestazioni lavorative a favore dell’Appennino lucano, proverà a mettere ordine in Val d’Agri. Priore ha fatto copia e incolla dalla Gaudiello, con lo “scavalco” si otterrebbe «efficientamento finanziario e risparmio di risorse pubbliche unito all’intenzione di sviluppare, in sinergia, progetti attinenti alla salvaguardia delle biodiversità, promozione e sviluppo dei territori protetti», e via discorrendo, cambiando solo, per ovvie ragioni, il nominativo del selezionato. La durata della convenzione è di 6 mesi, anche se rinnovabile, mentre l’onere finanziario relativo alla retribuzione del Direttore graverà in proporzione del 33% sull’Appennino lucano e per il restante 67% sull’Ente Parco Alta Murgia. L’Appennino, però, pagherà per intero le spese di viaggio. Quel rilevato, dal Commissario Priore, che «non risulta nominato il Direttore del Parco nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese» è elemento destinato a perdurare ancora a lungo. Col Commissariamento del Parco da parte del ministro Costa per il riscontrato «quadro di illegittimità che ha permeato l’intera organizzazione dell’Ente investendo l’attività amministrativa nel suo complesso», è stato sciolto il Consiglio direttivo. Per un direttore nel pieno delle funzioni, previo bando, il Consiglio direttivo, che l’Appennino non ha e i cui componenti sono nominati dalla Comunità del Parco, sceglie una terna da sottoporre al Ministro per il conferimento dell’incarico. Al momento, di tempo ne passerà ancora.

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