La comparsa sbiascicata dell’assessore regionale Leone durante il tgr mostra ai lucani, laddove ce ne fosse ancora bisogno, in che mani sia finita la sanità lucana, sempre più spezzata da mille approssimazioni. Ora lasciamo stare il sonno colpevole di Bardi, governatore in terrazza a Posillipo, ma l’insieme delle questioni ancora aperte dovrebbe quantomeno scuotere le coscienze istituzionali su buoni propositi ed invece con la disinvoltura degli struzzi si getta fumo negli occhi e si fanno chiacchiere da bar per coprire inadempienze e ritardi mentre si partecipa alla spartizione delle poltrone, con formule giuridiche a dir poco acrobatiche come nel caso della recente nomina di Giuseppe Spera all’Ospedale San Carlo e su cui ci auguriamo intervenga il dovuto approfondimento. Eppure dopo le figuracce certificate dalla SVIMEZ e dall’ISS alla Basilicata in trazione centrodestra, arriva l’affondo della Corte dei Conti sull’assenza del piano per il recupero delle sue liste d’attesa che in prestazioni specialistiche, secondo lo studio della Johns Hopkins, sono diminuite di oltre il 60%, facendole meritare l’ennesimo primato negativo. Così a ripercorrere le dichiarazioni zigzagate del duo Bardi-Leone torna in mente la battuta di Paul Claudel:“Mi riservo, con fermezza, il diritto di contraddirmi”!