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DA PESCOPAGANO: «QUESTO È L’EFFETTO SELVA DA PIANTAGIONI EOLICHE»

Basilicata Sport&Adventure: «la nostra coscienza non riesce a far finta di niente di fronte alle violenze indiscriminate al territorio»

 


A mostrarci la sfilza di “tronchi d’acciaio” che si erge sul territorio di Pescopagano è questa volta “Basilicata Sport & Adventure”, che durante una delle ultime ricognizioni sul territorio ha deciso di percorrere il crinale di Costa delle Cesine e del Monte Petrella.

«L’intera area fa da spartiacque tra l’appennino Campano e l’appennino Lucano, un balcone panoramico sull’acrocòro dei Monti Eremita – Marzano – Paratiello -non monti qualsiasi- i primi due riserva Naturale Regionale, mentre il Paratiello è Sito d’Interesse Comunitario ZPS ZSC, sulle principali vette del Parco Regionale dei Monti Picentini e sulla Valle del Sele.

Zona di ricarica di un importantissimo acquifero carsico, candidato al riconoscimento di “Santuario dell’Acqua” attraverso il disegno di legge “Ortolani” (già professore ordinario della facoltà di geologia dell’università Federico II di Napoli e Senatore della Repubblica Italiana)». 

 

Ciò che si vede oggi è lampante: «tecnicamente viene definito “effetto selva” da piantagioni di eolico -proseguono- Come se ciò non bastasse, l’accanimento vorrebbe perpetuarsi con l’installazione, nella stessa area, di due enormi aerogeneratori con torri alte oltre 180 metri, con rotori di circa 150 metri di diametro e un lunghissimo elettrodotto che si svilupperà per 20 Km fino al comune di Calitri in provincia di Avellino.

Il Progetto in questione sorgerebbe in un’area appenninica di rarissima bellezza e ricca di biodiversità e risorse naturali ed ambientali, delle quali non si può e non si deve alterarne l’equilibrio».

 

 

 

L’Associazione è intesa alla promozione e sostegno delle Aree naturali dell’Appennino Lucano Nord Occidentale, pertanto e prefigge di potenziare, coordinare e promuovere le attività culturali, sportive, educative, artistiche, musicali, ricreative e di turismo in tutte le sue forme, al fine di valorizzare le risorse naturali, culturali e paesaggistiche, trasformandole in vantaggio competitivo per aumentare l’attrattività del territorio, promuovere nuove forme di sviluppo economico sostenibile, valorizzare e tutelare la biodiversità per migliorare la qualità dell’ambiente.

 

«Il nostro sodalizio non è contrario alle fonti rinnovabili -incalzano- ma la nostra coscienza non riesce a far finta di niente, di fronte alle violenze indiscriminate che continua a subire il territorio lucano. Ci auspichiamo che vengano al più presto redatti Piani di regolamentazione per l’ubicazione di tali impianti (la Regione Basilicata non ancora si è dotata di un Piano Paesaggistico).

Negli ultimi anni la Basilicata sta ricevendo un attacco mirato e reiterato che ha già portato all’installazione di oltre 1400 aerogeneratori su una superficie territoriale che non raggiunge i 10.000 Kmq. Gli impianti eolici sono sorti ovunque, violando spesso aspetti paesaggistici di notevole importanza, naturalistici, silvo-pastorali con importanti pascoli destinati all’allevamento della mucca “Podolica”, agricoli, archeologici e ambientali».

 

 

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