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MARADONA, PITTELLA: UN POETA DEL PALLONE,  IL PIU’ GRANDE CALCIATORE DELLA STORIA

“In queste ore si consuma la vita terrena di un eroe tragico che gli ateniesi avrebbero immortalato nel loro teatro”

“In queste ore si consuma la vita terrena di un eroe tragico che gli ateniesi avrebbero immortalato nel loro teatro. Un uomo capace di farsi Dio, di piombare nell’abisso, di risalire, di ritoccare il fondo, di ritrovarsi e poi perdersi di nuovo. Un genio del ‘900 nato in una lampada argentina, cresciuto nel ventre di Napoli, morto ancora giovane ma consunto dagli abusi. Mi domando, possiamo davvero giudicare il mal di vivere di Baudelaire e il suo abuso di oppio o condannare Bukowski e il suo demone per l’alcool?

Possiamo davvero ergerci a censori in cattedra della vita di Diego Armando Maradona? Non lo so, non lo credo. So solo che voglio ricordarlo così, come un poeta del pallone, come il più grande calciatore della storia e come uno dei più grandi atleti del novecento. E ricordarlo oggi personalmente, con le lacrime agli occhi, da spettatore incantato, da tifoso appassionato del Napoli, da ammiratore devoto. Come tutti i grandi della storia, muore al presente, vive nel passato ed eternamente nel futuro”. Lo dichiara in una nota il vice presidente del gruppo Pd al Senato, Gianni Pittella.

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