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CONSIGLIO STRAORDINARIO SUL COVID: SOLTANTO UN BLUFF DEL LEGHISTA CICALA PER IMBARAZZARE IL FORZISTA BARDI

Discussione rinviata ad oggi: oltre l’“equivoco”, le opposizioni protestano per non aver ancora ricevuto i «dati reali» sull’emergenza

Consiglio regionale straordinario sull’emergenza Covid19 e sulle criticità degli ospedali lucani: il presidente Cicala l’ha chiamato «un po’ di blackout di comunicazione», in verità la solita trasandata noncuranza del centrodestra. Il governatore Bardi, che neanche il giorno del 40esimo anniversario del terremoto del 23 novembre del 1980 era in Basilicata, impegni romani, ha inviato un video tremolante fatto con cellulare e dalla discutibile qualità audio, non poteva essere in aula. Ma c’è chi lo sapeva, anzi tutti lo sapevano già da giorni. Sennonchè il capo Ufficio stampa della Giunta, Calenda, da un lato, e Cicala, dall’altro, il «blackout» aveva portato comunque alla convocazione del Consiglio per ieri. “Re” Carmine, però, così riportano i rumors, ha forzato la mano perchè, con pronti i discorsi del monarca, voleva trattare insieme Covid e terremoto. Ha fatto di testa sua e come al solito ne è derivato un papocchio.

Dopo fiumi di parole sul sisma, acceso il microfono Cicala non ha potuto far altro, data l’assenza di Bardi, che che chiedere il rinvio della discussione sull’emergenza Covid. Il leghista ha addotto come giustificazione il fatto che per «telefono» il governatore gli aveva comunicato di convocare il Consiglio straordinario per oggi, e non per ieri, ma poi, non è «arrivata una comunicazione ufficiale» e di qui il presunto equivoco. Ancora una volta è toccato al consigliere regionale di Italia viva, Luca Braia, smascherare Cicala facendogli notare come al di là delle speculazioni, per una volta maggioranza e opposizioni già avessero concordato per il Consiglio oggi.

Nulla di grave, semplicemente non credibilità. L’Assise sul Covid, si farà oggi. La conclusione migliore, forse, è nelle parole del pentastellato Perrino che citando Fanfani ha ricordato a Cicala come i rinvii servono a chi li dispone e non a chi li subisce. E, infatti, al di là del rinvio, il tema centrale resta uno: ai consiglieri non sono stati forniti i documenti richiesti, «i dati reali», che invece il governatore Bardi aveva promesso, nell’incontro con i capigruppo, di mettere a disposizione. Braia ha già inviato il monito: «Senza dati, non parteciperò ai lavori del Consiglio». Bardi dopo aver letto la breve relazioncina sul Covid nell’Assise del 10 novembre, aveva promesso: «Organizzerò».

Si sarebbe dovuto organizzare sia nella preparazione che nel fornire un «documento esaustivo coi dati» sul Coronavirus in Basilicata per dare modo ai consiglieri regionali tutti di essere a conoscenza della situazione reale in Basilicata. Chissà, ancora poche ore e si conoscerà se, come e quanto Bardi si sia organizzato

 

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