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25 novembre: NON CI BASTA PIÙ

L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981

25 novembre 2020

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.

L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981.

Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

L’UNICRI delle United Nations ONU sceglie l’attrice Melania Dalla Costa come testimonial della campagna 2019 Io Non Sono Più Io, contro la violenza sulle donne, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, dell’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia.
La campagna è stata realizzata dal fotografo Dimitri Dimitracacos.

#MAIPIUSOLE
Il racconto di Paola, 38 anni di Roma:

«Tu ci puoi vivere nell’inferno. Anzi per mia mamma dovevo restarci, finché almeno le bambine sarebbero diventate grandi. Poi invece un giorno accade qualcosa e l’inferno non ha più un posto per te. Nel mio, c’era di tutto: gelosia esagerata, lividi sulle braccia perché tanto con i maglioni non si vedono, porte di casa rotte, sguardi di terrore, suoceri che difendevano il figlio, soldi usati per bere e giocare.
C’era pure Anna, la promogenita: appena nata, mio marito si innervosiva per tutto. Ricordo una mattina in cui mi mette le mani al collo. Dopo qualche anno, nasce Agata e le nuove minacce: guarda che te le tolgo, chiamo gli assistenti sociali, ho molti soldi e farò in modo che il Tribunale ti tolga le figlie. Così la notte io mi chiudo a chiave con loro in camera da letto.
Una notte iniziai a pensare lucidamente che se non salvavo le bambine subito non le salvavo più.
Esco, le lascio dai miei, mostro i lividi al pronto soccorso, mi danno 15 giorni di prognosi.
Basta lo denuncio aiutata dagli avvocati e da una psicologa con cui inizio un bel percorso.

Nel frattempo, il mio ex diceva in giro che sono una pazza che picchiava le figlie (per dimostrarlo ora sta con una donna che ha due bambine) ma io, vado avanti, ho una casa mia e sto facendo un tirocinio.

Ho anche un sogno, ma appartiene alle bimbe: si chiama serenità»

Mi sono separata, le bambine vivono prevalentemente da me , il processo penale contro il mio ex sta andando avanti….si sto meglio posso dire ho tante difficoltà ma ne sono uscita

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#donne #violenzasulledonne #violenzapsicologica #women #law #libertà
www.tuteladonne.it

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Sorelle Mirabal rivoluzionarie dominicane

Patria Mercedes Mirabal (Ojo de Agua, 27 febbraio 1924 – Salcedo, 25 novembre 1960), María Argentina Minerva Mirabal (Ojo de Agua, 12 marzo 1926 – Salcedo, 25 novembre 1960), Antonia María Teresa Mirabal (Ojo de Agua, 14 ottobre 1935 – Salcedo, 25 novembre 1960) e Bélgica Adela Mirabal-Reyes (Ojo de Agua, 1º marzo 1925 – Salcedo, 1º febbraio 2014) sono state quattro sorelle dominicane che si opposero alla dittatura di Rafael Leónidas Trujillo.

Tre di esse furono assassinate il 25 novembre 1960 a causa della loro dissidenza.
L’ultima sorella, Bélgica Adela, morì di cause naturali nel 2014.

Le sorelle Patria, Minerva e María Teresa, figlie dei coniugi Mercedes Reyes ed Enrique Mirabal, nacquero e crebbero a Ojo de Agua, all’epoca denominata Provincia di Salcedo, nella Repubblica Dominicana.
Vissero la loro gioventù negli anni della dittatura trujillista, una delle più dure dell’America Latina.
Quando Trujillo salì al potere, la loro famiglia (come molte altre nel paese) perse quasi totalmente i propri beni, prima nazionalizzati, poi incamerati direttamente dal dittatore nei suoi beni privati.
Le sorelle Mirabal decisero negli anni cinquanta di impegnarsi con decisione nei confronti della lotta contro la dittatura.

Patria Mirabal, la maggiore delle sorelle, contrasse matrimonio nel 1942 con Pedro Gonzalez Cruz, e dall’unione nacquero quattro figli: Nelson, Noris, Mercedes e Raul Ernesto.

Minerva Mirabal, donna di gran cultura e volontà di ferro, militò nella resistenza antitrujillista dal 1949.
Nel 1954 si sposò con Manuel Aurelio Tavares Justo (Manolo) e i due ebbero due figli: Minou e Manolo.
Minerva proseguì i suoi studi presso la facoltà di diritto dell’Università di Santo Domingo, laureandosi in diritto nel 1957.

Maria Teresa Mirabal studiò presso la facoltà di ingegneria e architettura di Santo Domingo, ottenendo il titolo di agronomo. Con le sorelle condivise l’impegno per porre fine alla dittatura trujillista.
Nel 1958 si sposò con l’ingegnere Leandro Guzman, con il quale nel 1959 ebbe una figlia, Jacqueline.

La ribellione e l’impegno di queste tre giovani donne di fronte alle atrocità del regime presero il via con la costituzione nel 1960 del “Movimento 14 di giugno“, sotto la direzione di Manolo Travares Justo, dove prima Minerva e poi anche María Teresa usarono come nome in codice Mariposas (“Farfalle“).

Questo gruppo politico clandestino si espanse in tutto il paese, strutturato in nuclei i quali combatterono la dittatura.
Nel gennaio del 1960 il movimento venne scoperto dalla polizia segreta di Trujillo, il SIM (Servico de Inteligencia Militar), e i suoi membri vennero perseguiti e incarcerati; tra questi le sorelle Mirabal e i rispettivi mariti. Molti dei prigionieri vennero inviati al carcere di “La 40” (carcere di tortura e morte).

Le sorelle vennero liberate alcuni mesi dopo, ma i loro coniugi restarono reclusi.
Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal, accompagnate dall’autista Rufino de la Cruz, andarono a fare visita ai mariti Manolo e Leandro, trasferiti nel carcere della città di Puerto Plata.
L’auto sulla quale viaggiavano le tre sorelle e l’autista venne intercettata e i passeggeri vennero costretti a scendere dal veicolo e condotti in un luogo appartato, una piantagione di canna da zucchero, dove vennero uccisi a bastonate; i loro corpi vennero poi rimessi nel veicolo sul quale stavano viaggiando, che venne fatto precipitare da un dirupo per simulare un incidente.

Con la morte delle sorelle Mirabal, Trujillo credette di aver eliminato un problema, ma ciò causò grandi ripercussioni nell’opinione pubblica dominicana (nonostante la censura): molte coscienze si scossero e il movimento culminò con l’assassinio di Trujillo nel 1961

In molti paesi il 25 novembre si commemora la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

La commemorazione di questa data ha origine dal primo Incontro Internazionale Femminista, celebrato in Colombia nel 1980.

In quell’incontro la Repubblica Dominicana propose questa data in onore alle tre sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal.

Progressivamente, molti paesi si unirono nella commemorazione di questo giorno, come simbolo del clamore e della denuncia del maltrattamento fisico e psicologico di donne e bambine.

Nel 1998 l’assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò all’unanimità la internazionalizzazione della commemorazione di questa data.

Il 17 dicembre 1999 l’assemblea generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 54/134, con cui scelse la data del 25 novembre per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sempre in omaggio alle sorelle Mirabal.

Nel 1995 la scrittrice dominicana Julia Alvarez pubblicò il libro Il tempo delle farfalle, da cui fu tratto nel 2001 il film In the Time of the Butterflies con Salma Hayek nel ruolo di Minerva.

Jaime David Fernandez Mirabal, un figlio della quarta sorella Mirabal, Bélgica Adela “Dedé” Mirabal-Reyes (inizialmente non coinvolta nel movimento contro Trujillo), è membro attivo del Partito della Liberazione Dominicana (PLD) e ha ricoperto la carica di vicepresidente della Repubblica dal 1996 al 2000 durante il primo periodo della presidenza di Leonel Fernández.

Il tempo delle Farfalle è un romanzo della scrittrice Julia Alvarez, che ricostruisce in forma romanzata l’assassinio delle sorelle Mirabal ad opera del Servicio de Inteligencia Militar, ai tempi della dittatura di Rafael Trujillo.

Il 25 novembre 1960, durante gli ultimi giorni del regime di Trujillo nella repubblica Dominicana, tre giovani donne, appartenenti ad una famiglia cattolica conservatrice, furono assassinate in un’imboscata sul ponte Marapico che divideva Santiago da Puerto Plata, mentre tornavano dalla prigione di Puerto Plata dopo aver visitato i loro mariti incarcerati.
La quarta sorella Dedè Mirabal, l’unica sopravvissuta, ricostruisce gli eventi della famiglia Mirabal e del popolo dominicano, con dei flashback che vanno fin dalla sua giovinezza, negli anni 1940, descrivendo il regime di terrore quotidiano e che si era instaurato durante la dittatura di Trujillo.

Genesi del romanzo

Dedè è l’unica tra le quattro sorelle a non essere stata coinvolta nella lotta contro Trujillo, e pertanto è stata risparmiata dall’attentato che ha sterminato la sua famiglia.
Per questo motivo, ogni anno, il 25 novembre, veniva intervistata da troupe televisive e giornalistiche e raccontava della lotta che le sue sorelle intrapresero contro la feroce dittatura di Raphael Trujillo.
Un giorno, nel mese di marzo, Dedè ricevette una telefonata dagli Stati Uniti: a parlare è una ragazza timida, che le chiede di farsi raccontare la storia delle “Mariposas”, nome in codice con cui erano conosciute le sorelle Mirabal. Dedè decise di accontentarla, e iniziò la collaborazione con Julia Alvarez, che, dopo circa tre anni e mezzo di lavoro, portò alla stesura e alla pubblicazione di un racconto particolare e unico.

Stile narrativo

Il romanzo è diviso in tre sezioni con quattro capitoli l’uno, più un epilogo. In ognuno dei capitoli, l’io narrante passa di volta in volta alle varie sorelle che descrivono le stesse vicende dal loro punto di vista.
Come fantasmi, Minerva, Patria e Maria Teresa Mirabal riprendono vita in questo romanzo, e non raccontano solo della loro battaglia, ma ci insegnano che bisogna sempre lottare nella vita. E quando nel filo narrativo sembra esserci confusione c’è sempre la voce di Dedé a riportare ordine, come se lei stessa fosse la narratrice. Un libro per ricordare le tre farfalle che furono uccise perché combattevano per la libertà del loro Paese, ma che hanno dato coraggio ai compatrioti per rovesciare Trujillo.

Riconoscimenti

Il tempo delle Farfalle fu scelto quale “Libro notevole” (Notable book) nel 1994 dall’American Library Association e come libro del 1994 dal Month Club Choice.
Nel 1995, arrivò finalista alla per il premio fiction del National Book Critics Circle Award e fu scelto come miglior libro per giovani adulti dal Young Adult Library Services Association (YALSA)
Il romanzo è altresì nella lista “Le grandi letture” (the big read) nella selezione della National Endowment for the Arts e nella Readers Round Table.

La pubblicazione del romanzo provocò un certo clamore riportando alla luce il caso delle sorelle Mirabal e le atroci le vicende ad opera del Servicio de Inteligencia Militar dominicano.
Nel 1999, in onore delle sorelle trucidate, la Assemblea generale delle Nazioni Unite designò il 25 novembre quale Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Dal romanzo fu tratto un film nel 2001, In the Time of the Butterflies, diretto da Mariano Barroso, con Salma Hayek nel ruolo di Minerva, Edward James Olmos nel ruolo di Trujillo e Marc Anthony nel ruolo di Lío.

Le 10 frasi più lette di lunedì 25 novembre 2019 

Una panchina rossa contro la violenza sulle donne a San Quirico d’Orcia

WILLIAM SHAKESPEARE

La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata. 

 

State molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime!
La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai piedi perché dovesse essere pestata,
non dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale…
un po’ più in basso del braccio per essere protetta, e dal lato del cuore per essere Amata.

 

[Dal Talmud]

 

Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subìto, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna!

 

Frase celebre di George Best

Ho speso gran parte dei miei soldi per donne, alcol e automobili. Il resto l’ho sperperato.  

Frase di Albert Einstein

La saggezza non è il risultato di un’educazione, ma del tentativo di una vita intera di acquisirla.  

PAOLO CREPET Cit. da Sull’Amore

L’autostima non si costruisce con feste e bei vestiti, ma nei momenti difficili della vita. 

Aforisma di Johann Wolfgang Goethe

Frase di Michael Reid

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