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“PRIGIONIERO IN CASA,IN ATTESA DI TAMPONE”

La storia di Toscano, dirigente di una RSA, costretto a casa senza risposte certe

«Sono prigioniero in casa, senza aver commesso reati».

Comincia così l’appello di Gianni Toscano, costretto in casa prima dal Covid e poi dalla burocrazia, perché al 10° giorno avrebbe dovuto fare il tampone, ma ad oggi si trova al 15°, senza nessuna risposta.

Per capire cosa succede, l’abbiamo raggiunto telefonicamente e ci racconta la sua storia a ritroso:

«sono risultato positivo ad un tampone antigenico il 30 ottobre e ad uno molecolare il giorno successivo, il 31. Entrambi fatti a mie spese –spiega Toscano– ho comunicato la mia positività al MMG ed al Sindaco e mi sono posto in quarantena, così come dev’essere.

Dopo i primi 2-3 giorni di mal di testa e perdita dell’olfatto, non ho avuto altri problemi. Mai febbre e sempre saturazione buona.

Dove sta l’inghippo? Nel fatto che con il nuovo decreto di Speranza viene affermato che dopo 10 giorni fai il tampone e ti liberi dalla “prigionia” dell’isolamento, ma io sono al 15esimo. E niente. Più volte ho sollecitato il responsabile Usco, ma dice di aspettare e non mi viene data neppure la possibilità di fare il tampone privatamente, a mie spese, con tutte le attenzioni del caso.

La prima volta, infatti, oltre ad indossare tutti i dispositivi di sicurezza, mi recai a fare il tampone, con mio fratello in un’altra automobile, così che io non avessi contatti con nessuno al momento del ticket. Chi abitava con me ha dovuto cambiare casa, per permettermi di restare in isolamento, ma ora sono qui, a pulire vetri, lampadari e spolverare in attesa che qualcuno mi faccia sapere quando possa fare il tampone. Ed è proprio l’attesa che snerva questi giorni vuoti. Se mi comunicassero una data, avrebbe un altro senso, ma così no, con tante cose da fare oltretutto a lavoro».

Toscano è difatti dirigente di una rinomata RSA per anziani a Pescopagano, casa di riposo che seguendo scrupolosamente tutte le norme, chiuse già agli ingressi esterni, effettuò i tamponi necessari (41 su 41 negativi) ed oggi, per scrupolosità, vista la positività di Gianni, ha ripetuto i tamponi a coloro che sono entrati in contatto con lui in ufficio, risultati tutti negativi. «Come se ne esce? Quanti giorni devo restare ancora chiuso a casa? Io temo che mi faranno arrivare ai 21 giorni, così che possa essere “libero” senza tampone. Ma io posso stare qui con le mani in mano?»

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