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LA RUOTA DEL CENTRODESTRA

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Non tutti lo sanno, ma ogni giorno alla Regione Basilicata e nei suoi dintorni politici c’è una tale rassegna ipocondriaca di fumosità verbale da atterrire persino i più ottimisti lucani a disperazioni assolute. Eppure la gara di strafalcioni e d’intemperanze comunicative a cui partecipano con disinvolta esibizione tanto la giunta regionale che la maggioranza di centrodestra, non fa che bollire la comunità di colorate battute, da cui poter comprendere, con maggiore visuale, persino la brutta figura rimediata sul sindaco di Matera e divenuta ormai il laboratorio giallo-rosso con cui rispedire sulla terrazza vista mare di Posillipo, l’anziano governatore Bardi, assieme alla sua truppa di costosissimi fiduciari napoletani. Finanche nel peggior momento della storia della Basilicata si assiste al surreale giro di ruota con “il paziente uno che se ne sta tranquillamente a casa a mangiare la pastasciutta con la mamma” e la Basilicata “isola felice” di Rocco Leone e i “debolmente positivi” di Ernesto Esposito. Con il “tutto sotto controllo” di Vito Bardi e la “zona verde” di Gianni Rosa e quella “tra le poche gialle” di Tommaso Coviello. Così per la Basilicata valga l’appello che scriveva sul mondo Jack London: “Riparate la ruota!Perché deve continuamente girare? Dove si trova la retromarcia?”.


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