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CONSIGLIO REGIONALE, INGRESSO VIETATO A BOLOGNETTI: «È REGIME»

Il divieto «ad personam» del presidente Cicala, sala stampa chiusa per il Radicale

Già da quando il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, lo chiamava, cacciandolo dal Palazzo, «l’uomo che ostenta segni», in realtà un cartello di protesta a favore dei diritti dei disabili, l’atteggiamento del leghista nei confronti del segretario dei Radicali lucani, Maurizio Bolognetti, appariva inconsueto e insolito. Quanto, però, accaduto nell’ultima riunione dell’Assise supera di certo qualsiasi logica istituzionale. A Bolognetti, non è stato concesso, per quanto già di per sé indegno, neanche l’“onore” della defenestrazione, gli è stato completamente e fisicamente impedito l’accesso al reparto stampa del Consiglio per assistere ai lavori dell’Assemblea. «Sono stato guardato a vista – ha dichiarato Bolognetti – come un pericoloso criminale». Cicala mutila il diritto all’informazione ormai da mesi e Bolognetti, pur facendone le spese, ha il merito di aver messo in risalto, denunciando l’accaduto, la stortura del modus agendi di Carmine Cicala. La questione sicurezza in relazione alle misure di contrasto al diffondersi del contagio dell’epidemia Covid-19, non ha nulla a che fare col divieto di ingresso opposto al segretario dei Radicali lucani. Fra l’altro, in occasione dell’ultimo consiglio regionale, Bolognetti era l’unico giornalista presente, quindi non c’era alcun rischio di assembramento. Il presidente Cicala, inoltre, muovendosi nell’alveo di un ipotetico provvedimento Covid, sarebbe comunque colpevole di non aver previsto una diversa predisposizione della sala stampa per consentire un accesso, sebbene limitato, a un certo numero di persone. Il leghista non ha dalla sua alcun tipo di scusante: persegue il fatuo dell’immagine costruita ed è repellente alle critiche, anche, ma soprattutto se fondate, così si dedica alla repressione delle stesse ricorrendo anche a strumenti biasimevoli come avvenuto nel caso di Bolognetti. Nel corso della stessa seduta di consiglio in cui a Bolognetti veniva vietato l’accesso alla sala stampa, veniva invece consentito l’accesso a due operatori addirittura alla sala Azzarà, quindi a più diretto contatto con i consiglieri regionali che lì tengono le loro assisi. Questa circostanza rende maggiormente incisiva l’interpretazione dello stesso Bolognetti del divieto impostogli : «Si tratta di un incettabile provvedimento ad personam», anche perchè, quando, con giusta e corretta richiesta, Bolognetti ha chiesto di poter entrare come operatore, la risposta ricevuta è stata ancora un secco no. «Verso il regime?» ha chiesto e si è chiesto Bolognetti, rispondendo anticipatamente: «Con il dovuto rispetto è regime da tempo e la situazione precipita ogni ora di più». È questa, con ogni probabilità, la miglior sintesi per esprimere, pur non citandoli, ma rendendoli evidenti, quali timori e quali manie di autoritarismo senza autorità si celino all’interno del personaggio Cicala. Sono mesi, ormai, che impedisce il diritto di cronaca alla stampa, vietandone la presenza nell’apposita sala del Consiglio regionale. In una parola la più che condivisibile conclusione del segretario dei Radicali lucani, Bolognetti: «Inaccettabile»

Ferdinando Moliterni

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