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REGIONE CARENTE PURE SUI FLUSSI COMUNICATIVI IL GOVERNO DOVREBBE SOLO COMMISSARIARLA

Dal Ministero la conferma: «Criticità nel mantenere elevata la qualità dei dati». Con i numeri vecchi, per Rt secondi solo alla Lombardia

Dal ministero della Salute, 21 parametri e 3 colori, corrispondenti ad altrettante fasce di rischio, giallo, arancione e rosso, per mappare costantemente l’Italia in relazione all’emergenza sanitaria dell’epidemia Covid19. Ad ascoltare gli annunci potrebbe apparire tutto semplice e lineare, ma dalle parole ai documenti emergono le tante contraddizioni che poi contraddistinguono le relazioni del ministero e dell’Istituto superiore di Sanità (Iss). Se è vero che, come emerge dagli ultimi verbali disponibili, contenenti i dati relativi alla settimana 26 ottobre-1 novembre 2020, ma «aggiornati al 9 novembre 2020», in «tutte le Regioni» ci sono «forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri», la Basilicata rappresenta un caso sui generis a parte. Il gap lucano è anche informativo

. I documenti ufficiali in merito sono abbastanza chiari: gli «allentamenti» delle misure restrittive o, al contrario, «la loro progressiva estensione», dipendono e sono atti subordinati anche e soprattutto alla «costante e tempestiva alimentazione dei flussi informativi necessari, da realizzarsi attraverso l’inserimento dei dati nei sistemi informativi routinari o realizzati ad hoc per l’emergenza in corso». Il flusso comunicativo tra via Verrastro e Roma è un canale bucato in numerosi punti che perde indicazioni e ragguagli regolarmente così da inficiare la capacità di trasmissione. Per questo e altri motivi, la Basilicata, date le info non pervenute, viene classificata con un indice rilevante di pericolo al di là dei numeri. L’assenza di notizie comunque, anche nella più cauta previsione possibile, fa presupporre agli esperti ministeriali che in regione il rischio, pur volendo considerare moderato, contiene in sé l’«alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane». E di fatti nel giro di una settimana il colore è gia cambiato, da giallo, il verde non è mai esistito se non nella mente e negli slogna dei politici locali, ad arancione.

Già a partire dalla presentazione introduttiva dei parametri, le mancanze della gestione lucana dell’epidemia già cominciano a delinearsi. Tra i fattori fondamentali per l’azione di contrasto: «un solido sistema di accertamento diagnostico, monitoraggio e sorveglianza della circolazione di Sars-CoV-2, dei casi confermati e dei loro contatti al fine di intercettare tempestivamente eventuali focolai di trasmissione del virus, del progressivo impatto sui servizi sanitari».

Su tutti, la Basilicata è carrnte, poichè tardiva. Ad ogni modo, sul fronte comunicativo, dalla “Cabina di Regia” del ministero della Salute, il messaggio è, per una volta, nitido: c’è «una criticità nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi) sia per completezza». «Questo si apprende dal report ha comportato in questa settimana un ritardo nella ricezione dei dati consolidati». Ciò, di conseguenza, non può non costituire «una ulteriore prova della generale criticità» dovuta alla gravità della situazione epidemiologica. Per estremo, ma neanche poi tanto assurdo stando agli ultimi dati aggregati ufficiali, la Basilicata, considerando la sottostima della velocità di trasmissione del virus e dell’incidenza, poichè le informazioni sono tutt’altro che contemporanee e tempestive, potrebbe persino avere un indice Rt più alto della Lombardia. In Lombardia l’Rt ha segnato quota 2.08, mentre in Basilicata, la seconda regione italiana nella classifica del monitoraggio Iss-ministero, il tasso di contagiosità è di 1,99. L’aggiornamento, tuttavia, non è immediato e la quantità dei positivi lucani quando gli esperti ministeriali hanno chiuso il rapporto era certamente più alta del numero in loro possesso.

Il dettaglio del ritardo, però, era noto da tempo. Sono ormai giorni che in maniera consecutiva entrambe le province, Potenza e Matera, sono segnate con colore arancione o rosso nei report ministeriali. Queste, tutte considerazioni che al di là del colore da assegnare alla Basilicata in relazione all’evolversi del contagio Covid-19, dovrebbero consigliare al Governo nazionale di Commissariare la Basilicata.

 

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