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PARTE DA MARCONIA LA PETIZIONE ON LINE PER CHIEDERE LA CHIUSURA DELLE SCUOLE

Una mamma scrive al presidente della Regione Bardi: «I ritardi nei tamponi non permettono alle famiglie con malati oncologici o anziani di vivere serenamente»

MATERA. Contagi record, ultima spiaggia chiudere le scuole dell’obbligo. I 287 casi accertati di positività al Covid nelle ultime 24 ore hanno portato molti amministratori a interrogarsi sul futuro delle scuole elementari e medie. Troppi contagi, e molti in età scolare, hanno fatto scattare i campanelli d’allarme. Anche i genitori si sono inseriti nel grido di allarme di contagi incontrollati, come già successo in diverse classi lucane. La prima a uscire allo scoperto è stata Bruna Mastronardi, madre e presidente del consiglio d’istituto dell’I.C. Quinto Orazio Flacco di Marconia che ha annunciato l’avvio di una petizione online per chiedere al governatore Bardi di attivare la didattica a distanza in tutte le scuole lucane.

«Sappiamo bene che lo studio sia un diritto -spiega nella petizione Mastronardi-, ma siamo certi che in questa fase la Dad (o la didattica a distanza integrata), messa in atto da docenti seri e coscienziosi quali quelli che ci onoriamo di avere nelle nostre classi, rappresenterebbe l’unico modo per tutelare il diritto all’istruzione per i nostri ragazzi, proteggendo al contempo essi stessi e tutto il personale della scuola ma anche e soprattutto le categorie più fragili che hanno diritto a sicurezza, tutele e protezioni». «In questa fase tutti dobbiamo sforzarci di tirar fuori il meglio da noi stessi -aggiungemettendo al primo posto il senso di responsabilità e la solidarietà nei confronti dei più fragili.

È per questo, illustrissimo governatore, che noi cittadini Le chiediamo di valutare la possibilità di sospendere la didattica in presenza nelle nostre scuole lucane, adottando la didattica a distanza. Sappiamo che per i nostri figli verrebbe meno il contatto umano, ma purtroppo, in questo momento difficile e delicatissimo, è proprio il contatto umano che rischia di diventare veicolo di diffusione del contagio». «Purtroppo, la difficoltà nell’accelerazione dei tempi per effettuare i tamponi alle catene dei contatti dei positivi, sta scatenando paure e tensioni nelle famiglie. Purtroppo, è necessario prendere atto che il coronavirus sia entrato nelle scuole. Non siamo qui a cercare colpe ma soluzioni» ha concluso.

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