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“BIDEN, VITTORIA BUONA NOTIZIA PER I PROGRESSISTI”

L’intervento del Sen. Pittella sul risultato delle elezioni americane

di Gianni Pittella

La vittoria, per quanto di stretta misura, di Joe Biden è una buona notizia per le forze progressiste in tutto l’occidente e ancor più per quelle europeiste. I pilastri dottrinari della presidenza Trump subiscono un duro colpo: isolazionismo politico internazionale e al contempo diffidenza per l’unità europea, protezionismo commerciale e conservatorismo sui diritti civili venato da razzismo o almeno ostilità per politiche attive di uguaglianza di razza e di genere. Lo straordinario recupero di Trump nelle ultime settimane rispetto alle rilevazioni non può però sottacersi, sottovalutarsi né sorprendere. Il trumpismo non è il classico conservatorismo repubblicano che, in fondo, puntava tutto sulla libertà da garantire alle forze del mercato; anzi per qualche verso scelte protezionistiche ne contraddicono questa essenza storica.

Il trumpismo è innanzi tutto sovrastruttura culturale, la quale pure marxianamente parlando sostiene ed è sostenuta da una struttura di interessi economici. Una miscellanea di ultrà delle confessioni cristiane più radicali, fanatici libertari, suprematisti bianchi accanto ad alcuni insediamenti tradizionali di interessi dell’industria pesante, militare ed energetica. Ma è anche rappresentativa di alcuni interessi e di alcune porzioni di società che erano la constituency classica del partito democratico: i forgotten men delle distese dell’entroterra americano, i working poor delle grandi città e gli operai delle grandi fabbriche.

Tutti costoro in buona parte hanno votato Trump contro la Clinton e ancora, per quanto in misura minore, Trump contro Biden. I democratici in America e i loro cugini in Europa, presi dai ceti più innovativi e intellettuali, dalle minoranze etniche e dalle battaglie sui diritti civili e del politicamente corretto hanno smarrito alcune coordinate di sofferenza dei vinti della globalizzazione e degli outsider del sistema. E solo se i partiti progressisti, ovunque nel mondo, avranno imparato davvero questa lezione sapranno trovare nella presidenza Biden lo stimolo e l’afflato ideale per affermarsi e rendere le nostre società più giuste e più prospere.

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