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LA GUERRA DI BARDI ALLA GEOGRAFIA

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In questo sgangherato assetto di governo regionale, presieduto da Bardi, anziano generale in pensione, non bastava l’aforisma salutista lanciato in piena pandemia dall’assessore Leone del “paziente uno che se ne sta tranquillamente a casa a mangiare la pastasciutta con la mamma” e neanche l’accentazione tristemente caducata delle regole grammaticali con cui l’assessore all’impietrita istruzione Cupparo ha declamato la sua promessa elettorale “se io tra quattro anni avrò riuscito”, ci voleva addirittura la guerra alla geografia promossa a colpi di sanguigne ordinanze dal team napoletano dei dirigenti fiduciari, peraltro pagati profumatamente. Così nell’ordinanza n.41 emanata da Bardi scopriamo che il comune di Genzano è finito in provincia di Pistoia mentre quello di Irsina è finalmente ritornato in provincia di Matera dopo che una precedente ordinanza lo aveva collocato in compagnia dei comuni di Tricarico e Grassano in provincia di Potenza. C’è da dire che l’assalto d’ordinanza alla traballante geografia lucana ha avuto però effetti anche di trepidante immaginazione con l’inserimento di porti ed aeroporti finora sconosciuti. Eppure una buona carta geografica può valere più di un’ ordinanza artificiosa perché come ha scritto Daniel Pennac ne La fata carabina “è per sistemare la storia che si incasina la geografia”.

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