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CIA-AGRICOLTORI: ASSEMBLEA “RIPROGETTIAMO IL FUTURO DELL’ITALIA E DELLA BASILICATA”

“Idee, proposte, progetti per un percorso di sviluppo sostenibile finalizzato a rafforzare l’economia locale, le filiere produttive, ridurre i divari, favorire la coesione territoriale”

Le linee guida de “IL PAESE E LA BASILICATA CHE VOGLIAMO” – “RIPROGETTIAMO IL FUTURO DELL’ITALIA E DELLA BASILICATA” saranno al centro dell’Assemblea della Cia-Agricoltori Basilicata che si terrà in videoconferenza giovedì 5 novembre

I lavori si apriranno con il saluto del Presidente Regionale Lorusso. Idee, proposte, progetti per un percorso di sviluppo sostenibile finalizzato a rafforzare l’economia locale, le filiere produttive, ridurre i divari, favorire la coesione territoriale, contrastare lo spopolamento sostenendo un reale riequilibrio socio-demografico. Da tempo la Cia ha avviato un nuovo modo di interpretare l’azione sindacale in agricoltura, rappresentando aziende, produzioni e territori in una logica integrata e relazionale a partire da e con gli altri settori produttivi, con il mondo del lavoro, della conoscenza e dei saperi, quello ambientalista, del terzo settore, dei consumatori, aprendo ad intese sussidiarie e funzionali con gli Enti locali e i soggetti istituzionali deputati al governo dei territori, delle risorse naturali, ambientali, paesaggistiche e infrastrutturali.

Gli obiettivi sono: valorizzare l’agricoltura, rafforzare l’agroalimentare, tutelare il capitale natura, garantire la manutenzione del territorio, rivitalizzare le aree rurali e interne per generare sviluppo diffuso e sostenibile. Ancora, sostenere le funzioni plurime dell’azienda agricola, motore delle aree rurali, cardine dei sistemi produttivi locali, fulcro delle filiere e delle reti d’impresa, interprete e soggetto attuatore dei nuovi processi produttivi riconducibili al new green deal, alla bio-economia, circolare e sostenibile; passare dalla politica agraria alle politiche alimentari, ambientali, turistiche, eco-sistemiche e territoriali, coniugando tali processi con innovazione tecnologiche e ricambio generazionale al fine di riposizionare il settore agricolo nell’economia e nella società del terzio Millennio.

I lavori si articoleranno in due fasi: – una prima parte aperta con gli invitati (Istituzioni e Enti locali, Enti di ricerca, Associazioni datoriali e sindacali, cooperazione ecc. ) nella quale è prevista  la presentazione dei documenti programmatici relativi al “Paese e alla Basilicata che vogliamo” e con intervento conclusivo del Presidente Dino SCANAVINO. – una seconda parte interna nella quale con il Presidente Scanavino circa 500 associati Cia, in 50 sedi collegate, avranno modo di confrontarsi sui temi e le problematiche più attuali dei vari comparti produttivi della nostra Regione. in particolare ci saranno delle brevi comunicazioni da parte dei Presidenti e Responsabili dei comparti produttivi a partire dal Presidente di Matera Stasi per ortofrutta, M. BOVE zootecnia, olio P. Colonna, settore Cerealicolo Moscaritolo, Vitivinicolo Amato. Si affronteranno le prospettive dei progetti che riguardano le filiere oltre  rimarcare alcune criticità ampiamente manifestate in questi mesi aggravate dalla fase COVID e le modalità di posizionamento riguardo la transizione 2021/2023 e le prospettiva sulla futura PAC 23/28. Per la Cia Il piano strategico della Regione Basilicata deve essere garanzia di una forte discontinuità, anche con un recente passato, in particolare per ciò che riguarda i programmi e la spesa (meno misure, pochi e chiari obiettivi).

Tutto ciò vale anche per le risorse regionali e i relativi P.O. o per quelle assentite dallo Stato. Il piano strategico deve inoltre indicare e contenere gli indirizzi dei nuovi processi di sviluppo, valorizzando punti di forza e le tante potenzialità spesso inespresse, dando corso ad aggregazioni ed alleanze tra Istituzioni, soggetti economici, reti d’impresa, mondo dei saperi e della conoscenza, comunità locali, perseguendo l’approccio place-based, al fine di riposizionare la Basilicata nella nuova geografia dei sistemi locali Regionali Europei e nel Mediterraneo. Il piano deve inoltre esaltare le vocazioni e le peculiarità del sistema imprenditoriale lucano. Un sistema che si compone di poco più di 50.000 imprese, di cui il 98% son PMI. Infatti sono oltre 49.000 le unità locali di piccola e media dimensione, nei vari settori produttivi e oltre 20.000 quelle dell’agro-alimentare. Si tratta di micro-aziende a prevalente conduzione familiare, con un buon grado di specializzazione.

Un modello produttivo adattabile, versatile e sostenibile, che incrocia alcune altre positive precondizioni che, fanno della Basilicata un’area abbastanza attrattiva, in grado di favorire investimenti ed impresa, quali la presenza di poli della ricerca, disponibilità di aree produttive attrezzate, i costi d’investimenti contenuti, la salubrità ambientale, il ridottissimo numero di illeciti, il basso tasso di criminalità, sono tutti punti di forza del sistema Basilicata. Gli effetti del Covid19 hanno segnato l’economia Italiana e ancor più quella lucana, mettendo a nudo i limiti dei sistemi produttivi, sganciati da quelli che sono le componenti vitali dei territori e dai reali punti di forza emersi proprio durante la pandemia e sui quali è indispensabile innestare coerenti processi produttivi, valorizzandoli e innovandoli.

 

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