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TORTORELLI: DA ESECUTIVO UIL APPELLO AD ASSICURARE LA TENUTA SOCIALE DEL PAESE

La situazione che stiamo vivendo per effetto dell’incremento della pandemia richiede ben altre azioni a partire dal mondo del lavoro con la proroga del blocco dei licenziamenti e il prosieguo degli ammortizzatori sociali

La situazione che stiamo vivendo per effetto dell’incremento della pandemia richiede ben altre azioni a partire dal mondo del lavoro con la proroga del blocco dei licenziamenti e il prosieguo degli ammortizzatori sociali.

Il Governo si apra al confronto con i sindacati per assicurare la tenuta sociale del Paese.

E’ stato questo l’appello emerso nel dibattito dell’Esecutivo UIL Nazionale.

Ci preoccupa lo stato di confronto con il Governo che presenta criticità e poca incisività nella gestione dell’emergenza.

C’è una situazione drammatica dal punto di vista sanitario, anche a causa di ritardi inaccettabili per un Paese civile.

La crisi sanitaria determina anche una crisi economica e noi rivendichiamo che ci sia un’attenzione al mondo del lavoro e a chi in questo momento rischia di rimanere indietro. Bisogna continuare con gli ammortizzatori sociali e bloccare i licenziamenti, perché siccome c’è un programma europeo che si chiama Sure e mette a disposizione degli Stati membri risorse per gli ammortizzatori sociali, questi soldi possono essere utilizzati per sostenere i lavoratori nei momenti di difficoltà.

Garantita la conservazione del posto di lavoro a circa 3 milioni di lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione a zero ore, ma sono sicuramente molti di più i beneficiari in quanto non tutte le aziende chiedono la cassa integrazione al 100%. Questa la nostra stima degli oltre 3 miliardi di ore autorizzate per l’ammortizzatore sociale con causale Covid-19 dall’inizio dell’emergenza e fino a settembre.

L’Inps registra in Basilicata 4,6 milioni di ore di cig da Fondi di Solidarietà nei primi nove mesi dell’anno. Da noi l’aumento solo a settembre è di oltre il 340% mentre sono 12.606 le domande Naspi presentate da gennaio ad agosto.

Dati che si possono maggiormente comprendere se li si paragona a quelli della precedente crisi economica che mettono in evidenza una virulenta crisi lavorativa e produttiva in quanto in soli 6 mesi sono state autorizzate le stesse ore del triennio 2009-2012.

Il riaffacciarsi di una nuova e forte ondata pandemica, rimette in campo la necessità di prolungare tutti gli strumenti e le misure di sostegno al reddito e di tutela dell’occupazione che fino ad oggi hanno permesso di scongiurare effetti oltremodo negativi sull’occupazione rispetto a quelli che comunque il nostro Paese ha registrato.

E’ senso di responsabilità garantire, in uno stato di emergenza, il diritto a forme di sostegno ed integrazione al reddito destinando tutte le risorse, nazionali ed europee che servono, affinché lavoratrici e lavoratori possano superare questo epocale periodo.

Noi facciamo di tutto per evitare lo scontro sociale, ma se qualcuno lo vuole davvero allora siamo pronti anche a questo”.

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