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MULTE UE, DISCARICHE LUCANE: ULTIMI AGGIORNAMENTI

Infrazione europea, Basilicata: lo stato attuale nell’ultimo documento sulla scrivania del ministro dell’Ambiente Costa

Abusive discariche lucane o non a norma e per questo interessate dalla procedura di infrazione comunitaria, nell’ambito della quale la Corte di giustizia dell’Unione europea il 21 marzo scorso ha confermato la correttezza delle pesanti sanzioni in danno dell’Italia: troppo generica la risposta del Sottosegretario di Stato al ministero dell’Ambiente, Roberto Morassut. Eppure, la Regione, formalmente e in data antecedente all’intervento in Parlamento del Sottosegratario in merito all’interpellanza del deputato lucano Cillis (M5s), i compiti a casa li aveva fatti. Anzi, c’è di più. Rispetto al documento inviato al ministro Costa e all’intervento di Morassut, da segnalare pure un aggiornamento: dall’elenco consegnato con la lista delle discariche ancora in infrazione, ne va depennata una. È quella di Ferrandina in località Venità. Proprio pochi giorni fa, dal Comune la certificazione dell’avvenuto collaudo con la garanzia che sostanzialmente i lavori eseguiti corrispondono a quelli previsti in progetto. Resta un dettaglio economico, l’Ente aspetta l’accreditamento di circa 40mila da parte della Regione Basilicata, ma la discarica è fuori infrazione. Quella di Ferrandina, in confronto alle 23 totali non a norma, dato il costo di 1milione e 600mila euro rappresentava uno degli interventi più rilevanti nel panorama lucano. Ad un passo dalla chiusura della pratica, che paradossalmente non avviene da circa 2 anni, c’è la discarica di San Mauro Forte. Il problema è l’allaccio alla energia elettrica per alimentare tanto l’impianto idrico, quanto la torcia a biogas. La soluzione alternativa del gruppo elettrogeno è stata scartata, paventato il timore di furti, e il Comuni è impantanato alla ricerca di una risoluzione. Nella tabella ricognitiva, così come aggiornata dalla Regione Basilicata, la relativa nota è più che esplicativa. Considerando che la chiusura dei lavori con certificazione della messa a norma era prevista per «fine febbraio 2020», a maggio scorso il Comune ha comunicato di «poter trasmettere la documentazione tecnico-amministrativa di chiusura dell’intervento per i primi giorni di luglio», ma, ha appuntato la Regione, «ad oggi tale trasmissione non è ancora avvenuta, sebbene più volte sollecitata». Ad ogni modo, escludendo già Ferrandina, sono 14 le discariche senza le caratteristiche tecniche che soddisfino i requisiti redatti dall’Unione europea. Tra queste, quella già commissariata in località La Martella, i cui lavori da 10milioni e mezzo di euro dovrebbero andare a gara entro la fine dell’anno o come, in maniera più cautelata, ha previsto la Regione, «per i primi mesi del 2021». Anche per la discarica di Moliterno, in corso le procedure di gara per l’affidamento dei lavori di chiusura e messa in sicurezza. L’aggiudicazione dei lavori è prevista entro fine e l’esecuzione, come da cronoprogramma del progetto, prevede l’ultimazione degli stessi entro 8 mesi. Permane lo stato di infrazione anche per la discarica di Corleto Perticara in località Tempa Masone. L’ultimo aggiornamento riporta la previsione di 8 mesi per l’ultimazione della realizzazione degli interventi con conseguente certificazione di chiusura da parte della Regione Basilicata, «preventivabile per giugno-luglio 2021». Tecnicamente 14 fuori norma, ma con i dovuti distinguo. In dirittura di arrivo, per esempio, la discarica di Avigliano in località Serra le Brecce. I lavori appaltati di chiusura e messa in sicurezza della discarica sono terminati lo scorso 9 settembre. Tuttavia resta da ultimare la realizzazione dell’impianto di videosorveglianza previsto «nella perizia di variante suppletiva», così come da approvazione, lo scorso giugno, da parte della Giunta comunale. Mentre, invece, per la discarica di Genzano di Lucania, il Consiglio di Stato «ha di fatto bloccato l’aggiudicazione definitiva dei lavori», per gennaio prossimo attesa la sentenza». Da capitolato i lavori devono essere eseguiti in 180 giorni dalla loro consegna. In Basilicata, però, paese che vai, non solo discarica che trovi, ma anche sindaco che c’è: quot capita, tot sententia. Così il neo primo cittadino di Salandra, Geppino Soranno, ex consigliere regionale, nonché dipendente della Provincia di Matera, a una decina di giorni dall’elezione ha bloccato l’iter avviato, lo scorso luglio, per l’espletamento della gara per i lavori di copertura e di bonifica della discarica di Piana del Governo. Il cattivo odore, in questo caso, potrebbe non essere soltanto quello dei rifiuti, ma ciò dipenderà dalla legittimità amministrativa dell’iter procedurale che verrà stabilito: sintonizzati sulle frequenze di Soranno, a breve non mancheranno aggiornamenti che si prevedono eclatanti

Di seguito l’elenco delle discariche lucane incluse nella procedura di infrazione europea 2011-2215 e per le quali l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Ue il 21 marzo del 2019:
Avigliano (località Serre le Brecce)
Ferrandina (località Venita)
Genzano di Lucania (località Matinella)
Latronico (località Torre)
Lauria (località Carpineto)
Maratea (località Montescuro)
Moliterno (località Tempa La Guarella)
Potenza (2 discariche: località Montegrosso-Pallareta)
Rapolla (località Albero in Piano)
Roccanova (località Serre)
Sant’Angelo Le Fratte (località Farisi)
Atella (località Cafaro)
Corleto Perticara (località Tempa Masone)
Marsico Nuovo (località Galaino)
Matera (località La Martella)
Pescopagano (località Domacchia)
Rionero in Vulture (località Ventaruolo)
Salandra (località Piano del Governo)
San Mauro Forte (località Priati)
Senise (località Palombara)
Tito (località località Aia dei Monici)
Tito (località Valle del Forno)

Ferdinando Moliterni

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