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LA CERIMONIA DEGLI STRUZZI

Tacco&Spillo

Sarà merito della parolaccia picaresca diventata ferocemente virale o della sua linea di coscienza miracolosamente ritrovata, ma sta di fatto che l’anziano presidente Vito Bardi ha lasciato la sua terrazza a Posillipo dove, in piena acedia senile, era comodamente sprofondato per salire a bordo della Basilicata. L’inattesa materializzazione, quasi una seduta spiritica in pieno motto napoletano, conserva almeno la novità di annunci anche se tutti in patologico ritardo. Eppure ben al di là dei riposi rigenerativi del pensionato governatore Bardi, la capacità di governo politico non si aggraverebbe così tanto se a sostituirlo ci fosse un vicepresidente autorevole invece che insicuro assieme ad una squadra di assessori competenti anziché approssimativi e con dirigenti efficienti invece che interessati ad escogitare l’incremento dei loro stipendi e persino ad ottenere, last minute, qualche salvifica laurea. Contro questo degrado le piazze di comunità si sono già espresse con un voto referendario e su Matera così urlato e plebiscitario che dignità e pudore avrebbero preteso quantomeno un animato rimpasto di giunta piuttosto che una goffa cerimonia di struzzi. Eppure lo stratagemma in formato Pulcinella servirà a poco se come ha scritto Dan Brown “pazzo è lo struzzo che nasconde la testa nella sabbia quando un branco di iene lo circonda”.

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