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177 NO, I RAPONESI SI ESPRIMONO SULLA PIAZZA

La Sindaca Lorenzo: «così i cittadini si rendono consapevoli che ogni spazio del paese appartiene a tutti»
 

Con 32 Si, 177 No e 1 scheda nulla (perché persona non residente) su un totale di 210 votanti, la cittadinanza di Rapone si è espressa in merito alla “Consultazione sulla definitiva trasformazione in isola pedonale di Piazza XX Settembre”.

Raggiunta telefonicamente la sindaca Felicetta Lorenzo sul punto asserisce: «la consultazione, che ha visto il No all’84,7% (e pertanto il Si 15,3%) aveva anche lo scopo di rendere consapevoli i cittadini che ogni piccolo spazio del paese appartiene a tutti ed in quanto tale va goduto, curato e rispettato da tutti a prescindere dalla vicinanza al luogo».  

Compilando un apposito modulo l’Amministrazione ha chiesto al cittadino di esprimere, apponendo una crocetta, la preferenza circa la sua volontà sulla possibile definitiva trasformazione della Piazza in isola pedonale, procedendo con «una forma di democrazia partecipata, quale strumento che coinvolge la cittadinanza per la scelta. In questo modo tutti i cittadini residenti nel comune di Rapone che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età, sono stati chiamati ad esprimere la propria preferenza» ha spiegato il Sindaco all’avvio della consultazione, conclusasi il 15 ottobre, con le schede pervenute all’Ufficio dell’Ente comunale.

Inizialmente sulla modalità di partecipazione alla decisione, i cittadini si divisero tra favorevoli e contrari, così che lo stesso Sindaco Lorenzo, intervenne per chiarire il punto: «Perché la consultazione e non un referendum? Il referendum comunale è previsto dal nostro statuto all’art.55: prevede la richiesta di attivazione da parte di un Comitato di Cittadini con almeno 100 sottoscrittori della proposta, oppure può essere di iniziativa del Consiglio Comunale, per poi avviare una serie di passaggi che -asseriva già a Cronache il primo cittadino- comportano almeno un anno di tempo, con impiego di risorse materiali ed umane. Non di rilievo ultimo è che il referendum va attivato in casi eccezionali, riguardanti materie di rilevante interesse comunale, quali ad esempio la fusione di due o più comuni. Ciò detto una consultazione a viso aperto riteniamo sia efficace e rispettosa, fermo restando il voto segretato con la sola comunicazione dell’esito finale, con numeri e non nomi» avvenuta proprio nelle scorse ore.

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