LO SMARRIMENTO DEI MODERATI IN BASILICATA

Ieri sera ho avuto una piacevole conversazione telefonica con Francesco Cannizzaro, Presidente del consiglio comunale di Potenza, eletto nella lista “Potenza civica Guarente Sindaco”, in appoggio, appunto, a Mario Guarente, sindaco leghista del capoluogo di Regione. Conosco Francesco da molti anni, perché sono da sempre legato al padre Michele, ex direttore dell’Ospedale San Carlo, e alla madre, magistrato di grande esperienza finanche sul fronte anti-mafia. In passato con Francesco abbiamo molto discusso di politica regionale, ed entrambi siamo sempre stati molto critici verso il cosiddetto “sistema Basilicata” del centrosinistra, fortemente retto da un consenso clientelare.

Oggi Francesco è un importante esponente della nuova guardia del centrodestra lucano – che governa l’intera Regione – ma come molti lucani di origine socialista o democristiana si trova a disagio con movimenti identitari e populisti come Fratelli d’Italia e la Lega. Infatti durante la nostra conversazione è emerso il suo bisogno di fare in modo che il centrodestra abbia una più consistente gamba moderata, che è sì rappresentata da Forza Italia, ma che ha ormai un gruppo dirigente ben definito e difficilmente permeabile.

A un certo punto gli ho chiesto: “Ma secondo te l’esigenza di un contenitore moderato all’interno del centrodestra è più un’esigenza delle persone adulte o anche dei giovani?” E lui, senza esitare: “Anche dei giovani!” Questa risposta mi ha molto colpito, anche perché è la risposta del primo degli eletti nel comune di Potenza, e dunque di una persona che sta a stretto contatto con migliaia di cittadini potentini. La politica lucana non è mai stata storicamente estremista o scomposta. E, se lo è, lo è per sola convenienza elettorale. Ecco perché sarebbe necessario – nella terra di Colombo – un dibattito largo e sincero sulla “questione dei moderati” a Potenza e in Basilicata.

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