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LE MENZOGNE TRASPARENTI

Tacco&Spillo

Con la dovuta chiarezza occorre dire che non sempre abbiamo dubitato della trasparenza della parola del leghista Carmine Cicala in ragione innanzitutto della sua carica di presidente del consiglio regionale che pur dovrebbe imporre l’obbligo di aderenza massima ai valori di verità, correttezza comunicativa, sobrietà istituzionale. Il suo corto curriculum, con l’impalcatura propagandistica dei richiamati studi da perito elettronico e le acquisizioni di materie giuridiche, non legittimava certo facili illusioni, ma c’era quel ruolo di rappresentanza che rimetteva in dovuta garanzia tutte le nostre perplessità. E’ accaduto, invece, che la smentita sdegnosa di non essere beneficiario dell’ormai famoso bonus del Comune di Viggiano, amministrato da suo fratello Amedeo, si sia schiantata in una banale visura camerale. Come tutte le permeabilità etiche della politica ignava, l’episodio nonostante il campo largo e comunitario d’indignazione, non ha prodotto alcunché, ne dimissioni e tantomeno scuse, anzi ha avuto pure un colpo di coda emulativo e tutto potentino con la trepidazione offerta in perfomance comunicativa dell’assessore comunale di FdI Giuseppe Giuzio di non aver percepito alcun bonus, riemerso poi negli accreditamenti della cassa nazionale forense. Scriveva Seneca: “la menzogna è uno schermo sottile, se guardi con attenzione, è trasparente”.

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