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LA TERZA VIA DEI GIOVANI

Tacco&Spillo

C’è da dire che la lezioncina sulla programmazione regionale offerta da Leonardo Cuoco, ultraottantenne consulente scientifico di Vito Bardi, sessantanovenne presidente della Basilicata è mossa da molte ambizioni, tutte purtroppo pienamente raggiunte. E’ innanzitutto un’apologetica, in civettuola cortesia istituzionale, tra un pensionato nominato ed un pensionato nominante, in un dialogo sulla Basilicata che ci appare desueto oltre che affaticato dall’età. In secondo ordine è uno scongiuro di longevità che solo la scrittura può allestire in resistenza all’età del beneficiario, contrattualizzato a ventimila euro e con qualificata fantasia napoletana addirittura per tutta la legislatura regionale. In ultimo è un tentato confezionamento di significazione politica della parola cambiamento del tutto ignorata dalla rattoppata agenda di governo del centrodestra, ormai sempre più in minoranza dal voto plebiscitario dei lucani sul referendum costituzionale e sul sindaco di Matera. Per dare invece valore alla nuova storia e senza più bluffare con i rivoli complici dell’età sodale e della geografia napoletana, si scelga almeno la terza via del cambiamento di cui ha urgente bisogno la Basilicata nella forza d’innovazione dei giovani, perché come canta Bob Dylan sanno “tenere l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo”.

 

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