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OSPEDALE DA CAMPO, BOTTA E RISPOSTA TRA MERRA E POLESE

L’assessora difende la Protezione Civile, il consigliere di Iv incalza: «Regole non rispettate»

La struttura che sembrava destinata ad essere un punto di riferimento per affrontare l’emergenza legata al coronavirus, in realtà, è ancora un capannone vuoto. Senza letti, senza attrezzature, senza alcuna possibilità di essere, al momento, operativo l’ospedale da campo donato dal Qatar è ancora un nodo tutto da sciogliere.
Ma nonostante le mancanze evidenti, che sono sotto gli occhi di tutti, l’assessore regionale Donatella Merra prova a difendersi dalle accuse mosse dal consigliere regionale Mario Polese sull’inerzia della Regione e sull’abbandono di una struttura che in fase di degrado pare non vedrà mai la luce.
La Merra non accusa il colpo, nonostante lo stato evidente delle tende modulari a cui abbiamo dato risalto, e passa al contrattacco parlando addirittura di «notevole disinformazione che caratterizza chi vuol giudicare l’operato altrui, aggravata dalla scarsa conoscenza di ruoli e di competenze in materia».
Merra, inoltre, nonostante non sia mai stato messo in discussione prende le difese dei lavori svolti dalla protezione Civile e dagli altri volontari: «L’attività svolta dall’Ufficio Protezione Civile, in sinergia con numerosi altri enti ed organismi (quali Esercito Italiano, dello Stato del Qatar, Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, Asm, Enel e Aql, Comuni di Potenza e di Matera ed organizzazioni di volontariato di Protezione Civile) ha consentito l’individuazione delle aree di sedime delle tendostrutture, l’esecuzione delle opere di urbanizzazione ed il montaggio completo. La tempestività e l’efficacia dell’operato della Protezione Civile – prosegue l’esponente dell’esecutivo – sono state peraltro riconosciute da tutti, nonostante le evidenti difficoltà che una struttura come quella donata dal Qatar possa comportare in termini di immediata cantierizzazione. È da rilevare, peraltro – dice ancora l’assessore – che talvolta, al fine di accelerare l’attuazione di alcune opere, l’Ufficio Protezione Civile ha fatto più di quanto dovuto».
«Il completamento e la messa in funzione delle tensostrutture – mette in chiaro Merra – allo stato attuale non sono ancora avvenuti non già per la mancata esecuzione di attività di logistica che competono alla Protezione Civile, ma per temi legati alla programmazione finanziaria, anche perché lo stesso Qatar, nonostante la continua insistenza degli uffici regionali, non ha ancora predisposto gli atti per l’acquisizione, così come era stato definito, delle componenti per attrezzare le strutture. L’assessorato e la Protezione civile – ha ribadito – hanno fatto tutto quello che era necessario».
Non è tardata ad arrivare la controreplica del consigliere regionale Polese che dopo aver manifestato amarezza durante l’ispezione della struttura sottolinea come «l’assessore Merra che intervenuta evidentemente con l’intenzione di difendersi ‘dalle notizie di stampa’ e ‘dalle esternazioni di alcuni esponenti politici’ va completamente fuori traccia agitando lo spauracchio della ‘disinformazione’. Il punto da me denunciato alcuni giorni fa non è se la Protezione civile (o l’assessorato alle Infrastrutture) hanno ben operato nella realizzazione. Tanto è vero che quando mi è stato consentito di ispezionare la struttura e di essere informato sui dettagli non ho indugiato io stesso a complimentarmi pubblicamente (il 4 giugno scorso) con la Protezione civile a cui continuo a esprimere apprezzamento per il gran lavoro svolto a 360 gradi per la gestione dell’emergenza da Covid 19».
E ancora spiega Polese: «Le mancanze piuttosto, come è noto anche all’assessore Merra, sono altre. Innanzitutto c’è il mancato rispetto delle regole: mi è stato impedito di svolgere il mio ruolo di consigliere regionale nello svolgimento dell’attività ispettiva così come invece previsto dal Comma 1 dell’articolo 37 dello Statuto regionale. Come possibile dimostrare dall’invio di mail infatti, pur avendo avvertito il Dipartimento alle Infrastrutture e l’assessore stessa della volontà legittima e normata dalle regole di ispezionare l’area dove sono state montati tendoni in date precise non ho ricevuto alcun tipo di supporto e di informazioni. Tanto che alla seconda richiesta, dopo che alla prima mi è stato accordato solo un rinvio, non ho ricevuto alcuna risposta ufficiale. Di questo ho già informato ieri l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale che si occuperà del mancato rispetto delle regole».
«Altro disappunto da me mosso, e non rivolto direttamente all’assessore Merra, è quello di uno spreco di denaro pubblico per la realizzazione di un’opera, l’ospedale da campo, di cui oltre ai tendoni non c’è traccia. Eppure c’erano stati impegni ufficiali a completare il tutto nel mese di ottobre. Impegni che sono stati completamente disattesi. Il resto sono ‘chiacchiere’ inutili. Io sto ai fatti, i retropensieri li lascio ad altri. Alla Merra consiglio soltanto di uscire dalle stanze dell’assessorato e farsi un giro tra i cittadini per testare il polso e farsi illuminare sul reale sentimento che i potentini nutrono nei confronti di quei tendoni che le intemperie hanno già danneggiato», conclude il vicepresidente del Consiglio regionale.

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