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IL CAMBIAMENTO COMMISSARIALE DI BARDI

Tacco&Spillo

Con la sua solita intemperanza leghista l’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità, Donatella Merra, ha deciso di scrivere al presidente Vito Bardi ed al suo dirigente fiduciario napoletano per chiedere la nomina di un commissario ad acta per l’estensione delle concessioni demaniali marittime in sostituzione dell’ufficio preposto. La richiesta, di là del casus belli richiamato, con positiva furbizia femminile, sfrutta la passione per il cosiddetto cambiamento commissariale di cui ha già dato triste prova il sessantanovenne governatore Bardi e la sua rattoppata maggioranza, sempre più svogliata sulle riforme di sistema di cui pure avrebbe bisogno la Basilicata, quantomeno per agganciare le sue ambizioni di un futuro migliore. C’è da dire che anziché confrontarsi sul merito delle questioni da riformare, si litiga e ci si accorda sui nomi dei fortunati prescelti in un siparietto d’interessi da bottega politica, di nuovi padrini e di residenze napoletane che quasi sempre trascurano merito, leggi, pudore a vantaggio di un’inconcludenza circolare e pigramente prorogata. Nell’urgenza del caso le considerazioni sono affidate alla penna affilata ed irriverente di Camus: “Girando sempre su se stessi, vedendo e facendo sempre le stesse cose, si perde l’abitudine e la possibilità di esercitare la propria intelligenza. Lentamente tutto si chiude, si indurisce e si atrofizza”.

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