AttualitàBasilicata

È QUERELLE SUI CONTAGI TRA CONZA E PESCOPAGANO

Il Sindaco: “Pescopagano non è un popolo di untori e non merita alcuna lettera scarlatta”


Una querelle sta interessando i Sindaci di Pescopagano e della limitrofa Conza della Campania, questione tutta incentrata sugli ultimi casi di contagio da Covid19 nei due Comuni.

A Conza chiudono le scuole e si avvia la catena dei tamponi: « “Il contagio da Pescopagano è dovuto alla frequentazione dell’Ospedale e dei continui spostamenti anche familiari fra i paesi”»  asserisce il Sindaco di Conza Luigi Ciccone, al quale il primo cittadino di Pescopagano, Giovanni Carnevale, controbatte duramente: «Pescopagano non è un popolo di untori e non merita certo alcuna lettera scarlatta. Mi compiaccio con lui e con la sua task force per essere riuscito, in così poco tempo, a risalire al focolaio infettivo, ma devo comunque smentire le sue conclusioni. Parole indelicate ed ingiustamente profferite, se davvero a lui attribuibili, e che meritano di essere dallo stesso smentite»

Il Sindaco dell’ultimo paese della Basilicata al confine con la Campania, scende nei dettagli: «Da domenica sera, giorno del primo positivo, scoperto in Ospedale, quindi in un ambiente di estrema garanzia, abbiamo attivato il protocollo della linea dei Kontact ed effettuato circa 50 tamponi al giorno. Tutti i dipendenti ed i pazienti del nostro nosocomio sono risultati negativi.  Fin dal primo giorno mentre studiavamo i contatti che avevano priorità nell’esame, ci siamo resi conto che alcuni potevano essere anziani e ragazzi in età scolare, (come purtroppo si è palesato) e pertanto abbiamo deciso di chiudere il circolo degli anziani, il forum dei giovani, il parco giochi e soprattutto abbiamo differito l’apertura delle scuole -prosegue il Sindaco- Ci siamo coordinati con i presidi degli Istituti scolasti limitrofi, affinché da subito attivassero la didattica a distanza per i nostri ragazzi, loro alunni».

Ulteriori misure sono state messe in campo nelle ultime ore: «di ieri l’obbligo della mascherina sull’intero territorio Comunale e l’accesso contingentato ai pubblici uffici, la sospensione delle attività giudiziarie presso il Giudice di pace concertato con il Presidente del Tribunale di Potenza».

Riallacciandosi alla questione con Conza, Carnevale si avvia a concludere: «tutto questo veniva fatto quando a Conza, a distanza di dieci giorni dal primo caso di positivo in paese, non ancora avevano iniziato a fare i tamponi. Quindi caro Sindaco se non concordo, perché vi è prova, del fatto che il virus possa essersi diffuso dal Nostro Ospedale, convengo con lei che possa essere stato trasmesso con gli spostamenti fra i due paesi ed a tale riguardo, a Conza, ribadisco, il virus era presente già da dieci giorni.  A buon intenditor poche parole».

Infine si rivolge ai concittadini pescopaganesi: «Ad ogni buon conto voglio concludere rassicurando la mia comunità. Sono convinto che nelle prossime ore avremo ben definito la dimensione del fenomeno e quindi non ci resterà che monitorarlo. Insieme all’A.s.p. stiamo facendo un lavoro immane e prezioso e per questo voglio ringraziare sinceramente il Dottor Bochicchio, il Dottor D’angola ed il Dottor Lamberi. Grazie. Tutte le persone contagiate, oggi 10, sono in buono stato di salute a loro il mio più sentito ringraziamento così come alla mia comunità le scuse per il rigore dei provvedimenti adottati al solo scopo di costringere quei “pochissimi” al rispetto dei molti» conclude il Sindaco di Pescopagano.

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