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SERGIO MATTARELLA Videomessaggio in occasione del 75esimo anniversario delle Nazioni Unite

Le Nazioni Unite sono strumento per questo obiettivo, per dare speranza al futuro della umanità

Mattarella: «Le Nazioni Unite sono strumento per dare speranza al futuro dell’umanità»

Videomessaggio del Presidente Mattarella in occasione del 75esimo anniversario delle Nazioni Unite:

 

« Signor Presidente dell’Assemblea Generale, Signor Segretario Generale, Celebriamo, oggi, un successo. L’Onu ha reso migliore la vita della Comunità internazionale. Non ignoriamo manchevolezze e insufficienze del suo sistema. Malgrado queste si è agito, sovente con successo, per rimuovere o ridurre le tensioni internazionali; perché i conflitti trovassero composizione pacifica; perché l’agenda del mondo prendesse atto di diseguaglianze tra i popoli alle quali porre riparo e della limitatezza delle risorse disponibili sulla Terra.


Videomessaggio del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in occasione del 75esimo anniversario delle Nazioni Unite

Palazzo del Quirinale, 21/09/2020

Palazzo del Quirinale 21/09/2020
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del videomessaggio in occasione del 75esimo anniversario delle Nazioni Unite

Signor Presidente dell’Assemblea Generale, Signor Segretario Generale,

Celebriamo, oggi, un successo.

L’Onu ha reso migliore la vita della Comunità internazionale.

Non ignoriamo manchevolezze e insufficienze del suo sistema.

Malgrado queste si è agito, sovente con successo, per rimuovere o ridurre le tensioni internazionali; perché i conflitti trovassero composizione pacifica; perché l’agenda del mondo prendesse atto di diseguaglianze tra i popoli alle quali porre riparo e della limitatezza delle risorse disponibili sulla Terra.

La grande visione – che portò alla Carta di San Francisco e al proposito “mai più guerra fra i popoli” – è, più che mai, attuale.

La Repubblica Italiana è orgogliosa di aver fornito il suo contributo, in coerenza con i valori della sua Costituzione.

Le Nazioni Unite sono state un formidabile strumento della stessa legittimazione dei singoli Stati e delle loro iniziative in quell’ambito.

Per l’Italia costituì un traguardo l’ammissione all’Onu nel 1955.

L’Onu, nei decenni, ha accompagnato e sancito l’indipendenza di tanti Paesi divenuti protagonisti nella vita del suo sistema.

Oggi, accanto agli Stati, la realtà internazionale si è arricchita di nuovi, importanti, attori globali espressione della società civile. E’ il risultato della stagione della affermazione dei diritti: dalla Dichiarazione universale del 1948 alla Carta del 1974 sui diritti e i doveri economici degli Stati.

L’Onu ha saputo promuovere una più profonda comprensione fra i popoli, un reciproco rispetto, che allontanano la logica della competizione e affermano il principio della pacifica convivenza e della cooperazione. Basti pensare all’impegno di tutti i governi del mondo contro la pandemia.

I meccanismi decisionali non possono che essere ispirati a questi obiettivi e alla più ampia partecipazione.

Abbiamo di fronte avversari temibili: l’intolleranza, il sottosviluppo, le disuguaglianze, i cambiamenti climatici. Deve accrescersi l’efficacia delle iniziative di pace che costituiscono il cuore delle azioni del Palazzo di Vetro.

Ciascuna generazione ha le sue prove. Si riaffacciano le crisi umanitarie che, a loro volta, provocano crisi migratorie; il terrorismo; una rinnovata corsa al riarmo: determinano nuove tensioni e pongono in discussione la fiducia tra i Paesi. La diplomazia preventiva, per scongiurare conflitti, è la via che si ripropone. L’Onu deve poter assumere, e gestire, le necessarie iniziative di pace.

A cinquant’anni di distanza dalla conferenza che vide riunita a New York una assemblea mondiale dei giovani per discutere del loro avvenire, il mondo che intendiamo affidare alle nuove generazioni deve essere migliore di quello che abbiamo ereditato.

Le Nazioni Unite sono strumento per questo obiettivo, per dare speranza al futuro della umanità.

https://www.quirinale.it/elementi/50316

Videomessage by the President of the Italian Republic Sergio Mattarella on the occasion of the 75th anniversary of the United Nations

Palazzo del Quirinale, 21/09/2020

Palazzo del Quirinale 21/09/2020
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del videomessaggio in occasione del 75esimo anniversario delle Nazioni Unite

Mr. President of the General Assembly, Mr. Secretary General,

Today, we celebrate a success.

The UN has made life better for the international community.

We do not ignore the shortcomings and inadequacies of its system.

Despite these, it has acted, often successfully, to remove or reduce international tensions, so that peaceful solutions could be found to conflicts, so that the world’s agenda could take note of the inequalities to be remedied between peoples and of the limited nature of the resources available on Earth.

The great vision that led to the San Francisco Charter and to the aim of having “no more war between peoples” is more relevant than ever.

The Italian Republic is proud to have provided its contribution, in accordance with the values of its Constitution.

The United Nations has been a formidable instrument in which individual States, and their initiatives, obtained their very legitimacy.

Admission to the UN was a milestone for Italy in 1955.

Over the decades, the UN has accompanied and sanctioned the independence of many countries that have become protagonists in the life of its system.

Today, along with States, the international scenario has been enriched by new and important global players, which are the expression of civil society. This is the outcome of the years which brought about the affirmation of rights: from the Universal Declaration in 1948 to the Charter of Economic Rights and Duties of States in 1974.

The UN has been able to promote a deeper understanding among peoples, a mutual respect, thus distancing the logic of competition and affirming the principle of peaceful coexistence and cooperation. Think of the commitment of all of the world’s governments against the pandemic.

Its decision-making mechanisms can only be inspired by these goals and by the widest possible participation.

We are faced with daunting adversaries: intolerance, underdevelopment, inequalities, climate change. The effectiveness of the peace initiatives that make up the core of the UN’s actions must increase.

Each generation has its trials. We have seen the reappearance of humanitarian crises that, in turn, provoke migratory crises; terrorism; a renewed arms race: they determine new tensions and challenge the trust between countries. Preventive diplomacy, as a way of avoiding conflicts, is the way forward. The UN must be able to take on and manage the necessary peace initiatives.

Fifty years after the conference in New York that brought together an assembly of the world’s youth to discuss their future, the world we intend to entrust to the new generations must be better than the one we have inherited.

The United Nations is an instrument to achieve this goal, to give hope for the future of humanity.
https://www.quirinale.it/elementi/50317
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