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CONCORSI ASP, ZULLINO INVIA GLI ATTI ALLA CORTE DEI CONTI

Dirigenti amministrativi, i dubbi di Cronache Lucane più che fondati: il presidente della IVa Commissione va dritto alla Procura contabile

Concorsi dell’Azienda sanitaria locale di Potenza (Asp) per l’assunzione, a tempo indeterminato, di 2 dirigenti amministrativi da assegnare l’uno all’Unità operativa complessa (Uoc) “Economico Finanziaria”, e l’altro al “Provveditorato Economato”: i dubbi prospettati a suo tempo da Cronache Lucane si stanno rilevando più che fondati, tanto che sulla scrivania della Procura regionale della Corte dei Conti della Basilicata già giace la relativa segnalazione.

ZULLINO STOPPA L’ASP: CARTE ALLA CORTE DEI CONTI

La scossa è stata registrata all’Asp dal Direttore generale Lorenzo Bocchichio e l’intensità è stata tale da riuscire a far scricchiolare la sicurezza, su carta, sempre mostrata dal Direttore della Uoc Gestione e sviluppo delle risorse umane, Antonio Pedota. Risultato: la pubblicazione dei candidati ammessi, inclusi quelli con riserva, al concorso per dirigente amministrativo “Provveditorato economato”, è slittata, come da comunicazione ufficiale dell’Asp, al prossimo 10 ottobre. Il concorso ha subito uno stop. Sembra proprio che Massimo Zullino, presidente della IVa Commissione consiliare, che si occupa di Sanità, sia riuscito a fare breccia. Il mittente della segnalazione alla Corte dei Conti, infatti, è proprio Zullino. Il consigliere regionale della Lega ha inviato il fascicolo anche al governatore Bardi e all’assessore regionale alla Sanità, Leone, e al suo Dg, Esposito. Il direttore Pedota a Cronache Lucane non ha mai risposto, ma a Zullino sì e proprio quanto dall’Asp sostenuto in propria difesa non poteva che acuire la ragionevolezza dei sospetti inerenti entrambi gli iter procedurali in questione. La legittimità o meno, quest’ultima ipotesi attualmente più aderente alla vicenda Asp, dei 2 concorsi dipende tutta da una sequela di tecnicismi. Anteriormente alla disamina degli aspetti specifici, pochi e comprensibili paletti meritano di essere fissati per circoscrivere il perimetro dell’ennesimo caso Asp durante la gestione del Dg Bochicchio. Due le circolari emanate dalla Regione Basilicata, il 27 e 28 maggio scorso, afferenti alle modalità di assunzione del personale dipendente: l’Ente regionale ha dato chiare indicazioni alle Aziende del Servizio Sanitario affinché procedano, in luogo dell’eventuale indizione di nuovi concorsi, allo scorrimento delle graduatorie concorsuali in vigore. Due le circolari e due le graduatorie valide per Dirigenti amministrativi disponibili: una dell’Asm e l’altra dell’Irccs Crob di Rionero in Vulture. Zullino, nell’ambito della consuetudinaria attività ispettiva , ha contestato all’Asp «dissonanti atti assunti» chiedendone chiarimenti. Perché in dispregio delle circolari regionali e delle 2 graduatorie valide, l’Asp, di sua sponte, vorrebbe procedere speditamente con i 2 nuovi concorsi senza, peraltro, averne dato congrua motivazione, che più che convincente è proprio assente. All’atto del placet ai concorsi, non c’è neanche un rigo dedicato al perché si è proceduto così, pur in presenza di graduatorie valide. Ciò non tanto in violazione del principio della «prevalenza dello scorrimento delle graduatorie », quanto «dell’obbligo motivazionale, in capo all’Amministrazione, delle ragioni di una eventuale scelta contraria nel senso della indizione del pubblico concorso». Incomprensibile sia il non aver scelto di fare un’unica procedura concorsuale per 2 posti, in aderenza alla prescrizione regolamentare, rispetto alle materie specificamente previste per le prove, magari applicando la riserva del 50% a favore del personale interno come prevista dal Testo Unico del Pubblico Impiego, e sia l’aver arbitrariamente, senza fornire giustificazioni, deciso di non attingere dalle 2 graduatorie valide.

LA DIFESA DELL’ASP FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI

La difesa di Pedota è una soltanto ed è anche molto debole: la specificità del ruolo ricercato. Non servono «già generali e aspecifiche competenze amministrative », ma «conoscenze e capacità specifiche e coerenti con le attività svolte dalle strutture in cui è prevista l’assegnazione». Delle due l’una, o l’Asp ignora gli orientamenti delle riforme in materia di dirigenza pubblica, o il duo Dg Bochicchio- direttore Pedota sono convinti che l’Azienda sanitaria locale di Potenza sia una “repubblica indipendente”. In Italia c’è il ruolo unico della dirigenza, dati i principi di unicità e accentramento delle procedure selettive, nonchè di fungibilità del ruolo e soprattutto del criterio di rotazione degli incarichi dirigenziali per l’anticorruzione. La figura del dirigente amministrativo del Sistema sanitario nazionale è delineata dal Dpr 483-1997, “Regolamento recante la disciplina concorsuale per il personale dirigenziale del Servizio sanitario nazionale”. Anche i dettagli delle prove d’esame sono così argomentati che risultano addirittura ben più ampi delle “specifiche” nozioni richieste dall’Asp ai candidati dei 2 concorsi. Il dirigente amministrativo, al di là dell’assegnazione ad una Uoc, invece che ha un’altra, è uno. Non si tratta di differenzazioni tecniche come quelle che intercorrono tra un radiologo e un anestesista. Non a caso, dal combinato disposto della giurisprudenza amministrava con quanto previsto nel Dpr 483 del 1997, «i vincitori di tali concorsi possono essere assegnati presso tutti gli uffici amministrativi» Tra l’altro la specificità sbandierata da Pedota cozza enormemente con la «fungibilità» dei Dirigenti amministrativi così come da ottemperare a livello nazionale. La specificità del profilo richiesto, così come paventata da Pedota risulta abbastanza aleatoria. Del resto, lo stesso I 2 CONCORSI ASP: BANDI “SARTORIALI”? Pedota pare smentirsi quando nel relativo bando per dirigente amministrativo della Uoc Economico-finanziaria, nei requisiti specifici viene richiesta la «anzianità di servizio effettivo di almeno cinque anni corrispondente alla medesima professionalità (ruolo amministrativo) prestato in Enti del Servizio Sanitario Nazionale ». La «medesima professionalità » richiesta dall’Asp è appunto il generale e non generico «ruolo amministrativo ». Il dettaglio di questo preciso requisito specifico, presente in maniera identica in entrambi i bandi, contiene anche un’altra anomalia che, oltre a far emergere un presunto nuovo profilo di illegittimità del concorso, sembra fornire anche la risposta tanto ricercata sia da Cronache che da Zullino sull’operato dell’Asp. L’Asp cerca dirigenti e non direttori, di conseguenza «l’anzianità di servizio» è fuori luogo, oltre che discriminatorio, a meno che il concorso non sia “sartoriale” per qualcuno, e magari per un interno dell’Asp. Con l’unificazione procedurale dei 2 concorsi sarebbe stato più semplice per l’aspirante interno dell’Asp, ma così, il tutto è più mascherato. Ad ogni modo potrebbe essere questo il vero motivo, non ammesso dall’Asp, per il quale è stato ignorato sia il quadro normativo nazionale sul ruolo unico della dirigenza, che l’esistenza di due graduatorie lucane già disponibili e valide.

ZULLINO A CRONACHE: «IN MATERIA AMMINISTRATIVA, SCOLLAMENTO NELLA MAGGIORANZA»

Contattato telefonicamente, il consigliere regionale Zullino ha commentato la vicenda ampliando il discorso ed inserendo un termine di paragone utile a far affiorare maggiormente alcuni paradossi. «È come se ci fosse – ha dichiarato Zullino a Cronache Lucane – una sorta di liberi tutti per cui ognuno fa come gli pare. Manca un indirizzo politico univoco a livello regionale in tema amministrativo». «Dove ci sono le graduatorie valide fatte per i lucani – ha spiegato Zullino – come quelle dell’Asm e dell’Irccs Crob, non le si considerano e si procede con nuovi concorsi. Non rispettando, tra l’altro, le chiare direttive del Dipartimento regionale Sanità. All’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpab), invece, nonostante i tanti annunci sulla “stagione dei concorsi”, accade che questi si fanno per assunzioni a tempo determinato, mentre per un posto a tempo indeterminato no. Invece di fare il concorso, si va a prendere da una graduatoria della Puglia». Il riferimento è al collaboratore tecnico professionale – Fisico, in arrivo all’Arpab dall’Arpa Puglia e che prenderà servizio nel “Centro Regionale Radioattività” a Matera. Proprio perchè, come da atto ufficiale, «l’Arpab non ha proprie graduatorie valide pendenti in ordine ai profili professionali programmati», l’Agenzia avrebbe avuto occasione di averne una. Per Zullino, queste ed altre vicende «denotano uno scollamento della maggioranza regionale sugli indirizzi in materia amministrativa». All’Asp aleggia una strana bipolarità: a volte, seppur con conseguenze drastiche, le note del Dg regionale Esposito, come quella di metà giugno sulla sospensione di «tutte le attività di programmazione e organizzazione aziendale», vengono attuate senza batter ciglio, altre, come quella sull’utilizzo delle graduatorie, vengono, con la stessa impassibilità, disattese platealmente. Per il Dg Asp Bochicchio si prospettano tempi difficili all’orizzonte. Oltre il tema concorsi, il richiamo non è soltanto a quelli per dirigenti amministrativi, c’è ancora in sospeso la questione del Covid Hospital fantasma di Venosa, nonchè quella del passivo in Bilancio, quello del 2019, di 9 milioni di euro. Questo e altro ancora, nubi si addensano.

Ferdinando Moliterni

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