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IL CATTIVO ESEMPIO DI CALENDA

Tacco&Spillo

Non è certo nostra intenzione, ancora in un momento così delicato, ironizzare sulla raccolta fondi “Scacco Matto al Coronavirus” promossa, peraltro con lodevole tempestività, dall’ufficio stampa della Regione Basilicata proprio in epoca lockdown, ma di cui però non abbiamo nemmeno un briciolo di rendicontazione pubblica sull’utilizzo delle risorse donate dal buon cuore dei lucani. Eppure è accaduto che se da una parte si reperivano euro dai capitoli dell’affaticato bilancio regionale, compresi quelli di ordine comunitario, dall’altra si metteva su, per usare le parole della Corte dei Conti nel suo ultimo giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Basilicata, una “struttura burocratica regionale con aumento della spesa”. Tanto per circoscrivere il campo d’inquadramento l’aumento è quello dello stipendio che riguarda gli acronimi campani, tra cui il capo ufficio stampa Massimo Calenda che, in una lettera pubblica al governatore Bardi, annunciò, per il livore delle polemiche suscitate, di voler rinunciare all’incremento retributivo tanto agognato. Oggi più che mai suonerebbe facile indirizzargli la giocosa irriverenza della domanda di Mike Bongiorno: “allora, lascia o raddoppia?”.

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