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LA VILLA DI SANTA MARIA TRA INCURIA E DEGRADO

Segnalazione a Potenza di una cittadina preoccupata per lo stato dell’area verde: «A rischio anche l’incolumità dei bambini»

Continuano le segnalazioni dei cittadini su situazioni al limite della vivibilità. Questa volta, la preoccupazione di una cittadina riguarda lo stato in cui versa il parco di Santa Maria (in gergo chiamato “villa”) che tra rifiuti abbandonati, degrado e aree per bambini danneggiate, vive probabilmente uno dei suoi momenti più bassi. «Questo è il degrado e l ‘abbandono della villa di S.Maria – ha dichiarato una cittadina preoccupata -l’area giochi già da tempo in condizioni critiche. Ora ,con l ‘altalena distrutta è anche a rischio l ‘incolumità dei bimbi che ci giocano!!!»: una situazione difficile, figlia di una incuria generale che da decadi assale l’area verde. Una incuria, innanzitutto, di chi la vive giornalmente: i danni, che vanno dai piedi dell’altalena per i bimbi divelti e danneggiati sino ai cestini per i rifiuti completamente rimossi, sono il segno che, al solito, l’incivilità (liddove, per una ragione qualsiasi, non vige una stretta sorveglianza) regna sovrana. La cittadina ha riversato la sua preoccupazione sui social, che ovviamente sono “esplosi” di opinioni. C’è chi punta il dito contro le istituzioni («Ma è tutto un degrado… Il bello degli amministratori Potentini è che hanno il coraggio barbaro di scrivere e dire in TV web che va tutto bene e che Potenza è cambiata in meglio da quando ci sono loro») c’è chi invece fa giustamente notare che «i giochi sono li da un vita e stando all’aperto è anche normale che con le intemperie subiscano un degrado quindi penso che ogni tanto sia anche giusto rinnovarlo anche perché nulla è eterno nemmeno i giochini della villa». Altri, invece, sottolineano che «oltre alla manutenzione del verde, dei parchi ci vorrebbero delle guardie a vigilare giorno e notte per risolvere definitivamente il problema incivilta’ e dei danneggiamenti alle opere pubbliche». Insomma, uno stato di profondo degrado che, ci auguriamo, veda presto l’intervento delle istituzioni affinché la villa torni ad essere un’area di relax e di gioco, in sicurezza, decenza e decoro che un simbolo storico come questo merita. La villa di Santa Maria infatti risale ai primi decenni dell’Ottocento e prende il nome dal rione omonimo. Negli anni passati nel sito del Rione esisteva solo il convento dei Padri Francescani Riformati, con l’annessa Chiesa e con l’orto dei monaci. Quest’ultimo, secondo un documento del 1883, venne ceduto al Demanio e, in seguito, divenne un orto agrario dall’elevato livello scientifico. L’orto cominciò a essere chiamato “villa” tra il 1878 e il 1885 a seguito dei numerosi interventi di riqualificazione grazie all’impegno delle Amministrazioni pubbliche. Nei pressi dell’attuale ingresso laterale, a ridosso del muro esterno, venne impiantata una piccola fontana, dotata di un abbeveratoio e diunlavatoio. La creazione del Quartiere Militare Basilicata rese necessario un secondo ingresso al centro del lato sud, di fronte al portone della Caserma, tuttora esistente. Negli anni successivi la villa continuò a essere oggetto di cure, Nel 1923, su richiesta degli Ufficiali del 29° Reggimento di Fanteria, venne ampliato il lato nord-ovest della villa per la realizzazione di un campo da tennis e di una pista per il pattinaggio. Negli anni trenta venne realizzato il Parco della Rimembranza denominato “Parco dei caduti fascisti” che vide l’apposizione su novantadue alberi di altrettante targhe con i nomi dei caduti potentini della prima guerra mondiale. In quella occasione vennero anche allestite due tribune per accogliere le autorità. Nel 1938 venne impiantata una serra per le colture floreali e in seguito un campo per il gioco delle bocce. Negli ultimi anni del novecento è stata rifatta la pavimentazione, messa in funzione la grande fontana all’ingresso principale e data maggiore cura a alberi e aiuole.

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