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LA SCOMPARSA DELLA BASILICATA

Tacco&Spillo

Dopo la dipartita di Paride Leporace, agitatore calabro-lucano di filmografie hollywoodiane, Vito Bardi scopre all’improvviso la sua vocazione di regista per i provini d’autore, svolti in promettente slang napoletano e con un paternalismo fiduciario sornione e donchisciottesco.

Eppure mai in Basilicata, nemmeno nei suoi tempi più difficili, si era allestita una scenografia così scalcagnata per dar corso istituzionale a visioni così piccole e totalmente insignificanti, almeno per i grandi passi che pur si dovrebbero compiere per stare a pieno titolo sulla linea del futuro, mai da considerare poco meno di un acronimo napoletano. Capire, invece, cosa si sta facendo, vedere gli errori, sapere dove si deve andare sono doveri quantomeno minimi di buona governance.

Per tutto questo non servono le sburocratizzazioni lucane a favore dei campani o le note ricerche demoscopiche, peraltro lautamente pagate. Basterebbe invece cogliere il valore della differenza tra una politica capace di affrontare i problemi ed un’altra disastrosamente immobile. Nel frattempo vuoi vedere che la Basilicata scompare!

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