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SE CUPPARO FA COME I CICALA

Tacco&Spillo


Non sappiamo se la fragorosa capacità linguistica dell’assessore regionale alle attività produttive, Francesco Cupparo, pur con tutti le sue riconosciute sincopi e turbolenze dialettali divenute ormai virali, in una mitica perfomance con FCA nell’Aula Magna dell’Università degli Studi della Basilicata, sia in grado di cogliere fino in fondo la portata etimologica del termine emulazione, ma la scelta di candidare a Francavilla sua sorella riprende interamente il modello del familismo politico dei fratelli Cicala, divisi equamente, si fa per dire, tra il comune di Viggiano e la Presidenza del consiglio regionale. Così dopo il tandem fisiognomico di Amedeo e Carmine, ci toccherà quello di Francesco ed Alessia Katuscia tanto per rimarcare che la politica è anche un affare di famiglia. Eppure questo familismo antistorico ed arretrato fa troppo male alla Basilicata e mette in colpevole disparte il bene più prezioso che possiede: i giovani. A loro diciamo di avere coraggio e merito e di rompere il guscio di queste storture, scegliendo di stare sempre sul crinale della felice intemperanza piuttosto che su quello della rassegnata prudenza. Perché, come dice un cantautore, “la prudenza fa morire piano” nella vita ed in quel pezzo di vita che è la politica!

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