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LA LEGA SFIDUCIA I CICALA

Dal Carroccio prendono le distanze dal “caso Viggiano”. Inizia Pepe poi diversi consiglieri regionali e l’assessore Fanelli

Rompono il silenzio alcuni esponenti della Lega di Basilicata dopo lo scandalo sul Bonus Covid che ha coinvolto i fratelli Cicala, sia il sindaco di Viggiano Amedeo sia il presidente del Consiglio regionale Carmine. Il polverone della notizia, con eco addirittura nazionale, ha messo in imbarazzo l’intero Carroccio e per provare a buttare acqua sul fuoco, alcuni di loro chiamati in causa da cittadini e avversari politici, hanno pensato bene di prendere le distanze da chi invece il bonus lo ha non solo richiesto ma anche deliberato per un importo da beneficiario di alcune magliaia di euro. Il primo a rompere il silenzio è stato il senatore e sindaco di Tolve, Pasquale Pepe.

Stuzzicato anche da un video virale, postato dal senatore pentastellato Lomuti che nel suo intervento al Senato chiamava in causa Salvini per i provvedimenti di sospensione non adottati, Pepe ha direttamente chiarito che con il bonus non c’entra nulla: «Per rispondere agli interrogativi di alcuni e per fugare i dubbi di altri, non ho fatto domanda e non ho incassato nessun bonus, nè di 600 euro nè di altro importo. Anzi. L’idea di farlo non mi ha nemmeno sfiorato. Perché? Perché ho fatto il mio dovere, e ritenuto che quei soldi, da qualunque Ente erogati, sono per le persone in difficoltà. Punto! ».

Alla chiamata di trasparenza che con ritrovato coraggio il senatore Pepe ha lanciato, hanno aderito da subito i consiglieri regionali Pasquale Cariello, Gianuario Aliandro e Dina Sileo nonché il vicepresidente della Giunta lucana Francesco Fanelli. Non solo per un fatto di stretta appartenenza alla corrente del senatore Pepe, ma anche per la loro propensione a dichiarazioni perentorie e nette smentiscono di aver prodotto qualsiasi domanda e di aver ottenuto, a qualsiasi titolo, alcun beneficio. «Lo dico per fare chiarezza e sgombrare il campo da eventuali dubbi: non ho più la partita iva da anni e non ho fatto la domanda per il Bonus Inps da 600 euro né per altri bonus ». Così il consigliere regionale Cariello. Sullo stesso solco Aliandro che aggiunge: «Per fare chiarezza sulle polemiche di queste ultime ore, tengo ad informarvi che non ho inoltrato alcuna richiesta di bonus legato all’emergenza Covid. Non ho, quindi, percepito alcun sussidio ne’a titolo personale ne’ per la mia attività imprenditoriale». Con un post immediato anche il vicepresidente della Giunta Fanelli, con leggera ma anche perfida ironia ha dichiarato, di non aver effettuato alcuna, «istanza nè comunale, nè regionale, nè nazionale per l’ottenimento di qualsiasi tipo di bonus legato all’emergenza covid- 19». Decisamente più pungente il messaggio lacniato dalla Sileo che tramite la sua pagina social ha fatto sapere che «non ho ricevuto alcun bonus “Covid” nè, tantomeno, ne ho mai fatto richiesta. Ho profondo rispetto per le Istituzioni che rappresento e credo che, come nel mio piccolo ho fatto, i rappresentanti istituzionali debbano adoperarsi per chi ha realmente bisogno».

Dichiarazioni della Lega che hanno il comune denominatore di dissociarsi apertamente dal comportamento dei colleghi Cicala e di sfiduciare il loro operato. Il vortice crescente di smentite arrivate non potrà evitare che lo stesso Salvini, ormai incalzato da più parti, dia corso a valutazioni disciplinari sul “caso Viggiano” diventato sempre più, anche grazie agli onori della cronaca nazionale, un caso di imbarazzo da cui dover prendere necessariamente le distanze. I rumors dei beni informati raccontano di un telefono del commissario regionale Marti in tilt. Dopo aver preso atto di una situazione non più componibile e ormai uscita di mano, sarà chiamato ad una scelta non più rinviabile: utilizzare la tecnica dello struzzo e mettere la polvere sotto il tappeto di Salvini oppure come da più parti consigliato assumere con immediato effetto provvedimenti contro i Cicala al fine di salvaguardare l’immagine di competitività e di credibilità che la Lega intende avere nella comunità regionale.

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