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«CICALA HA MENTITO, SI DIMETTA»

Per Bolognetti (Radicali lucani) il presidente del Consiglio regionale, dopo le bugie sul Covid Bonus, non ha alternative

Troppo clamoroso lo scandalo dell’affaire famiglia Cicala, presidente del Consiglio regionale Carmine incluso, sul Covid Bonus del Comune di Viggiano, deliberato dal sindaco Amedeo, e da lui per 3 volte incassato, per usare mezzi termini e frasi di comodo. E infatti, Maurizio Bolognetti (Radicali lucani) in maniere netta e decisa ha così commentato: «Cicala deve dimettersi da presidente del Consiglio regionale: ha mentito ai cittadini lucani». Pochi giorni prima che si scoprisse, dalla determina di «liquidazione con urgenza» che anche la società Lucania Costruzioni Srl, di cui Carmine Cicala è proprietario al 15%, è tra quelle beneficiarie del Covid Bonus, Carmine aveva negato di aver fatto domanda per ottenere i 3mila euro dal Comune amministrato dal fratello Amedeo. «Chi ha fatto – ha proseguito Bolognetti a Cronache Lucane – credo che abbia dato pessima prova di sè e che rappresenti il lato peggiore della politica: ciò che non deve fare. Basta con la politica stracciona pronta ad approffittare di ogni situazione buona.

Sicuramente il caso Cicala grida vendetta, loro se la sono cantata e loro l’hanno suonata e pure, mi viene spontaneo aggiungere, male. In una regione, poi, che vive grandi difficoltà, quello dei Cicala è uno scandalo». «In qualsiasi altro Paese del mondo – ha evidenziato il radicale lucano -, un politico che avesse mentito ai suoi eletttori sarebbe stato costretto alle dimissioni. Anzi, emersa la verità dei fatti, lui stesso si sarebbe dimesso senza, o prima ancora, dell’intervento costrittivo di altri. Mentire all’elettorato è la cosa peggiore che un politico possa fare. Deve rassegnare le dimissioni immediatamente, non può più ricoprire la carica di presidente del Consiglio regionale. Se Carmine Cicala ha un minimo di dignità deve subito comunicare le dimissioni immediate, senza passare dal via».

«Anche – ha specificato Bolognetti – il governatore Bardi e l’assessore alla Sanità, Leone, sulla vicenda dei diritti dei disabili per l’accesso agli ausili e ai dispositivi medici hanno mentito. Si erano impegnati a risolvere la questione, ma da dicembre nulla. Ad ogni modo lo stesso governatore Bardi dovrebbe, per quanto di sua competenza, invitare Cicala a dimettersi. Se già l’Italia è un Paese strano, la Basilicata lo è ancor di più. Un politico eletto può allegramente mentire tanto poi dal domani tutto viene dimenticato e lo stesso può ricominciare, anche a mentire nuovamente. Le dimissioni quanto meno dalla carica di presidente del Consiglio sono il minimo ».

«La ratio – ha sottolineato Maurizio Bolognetti – è semplice come dimostrano i casi, negli Stati Uniti d’America in particolari, dal noto Nixon agli altri dei tempi recenti: un politico che mente ai suoi elettori non ha credibilità. Se c’è un requisito al quale un eletto non può assolutamente rinunciare è proprio quello della credibilità». «Nell’ultimo Consiglio regionale, poi – ha fatto notare Bolognetti -, io presente, per la battaglia civile in favore dei diritti dei disabili, con un cartello riportante le parole “ladri di speranze”, “ladri di diritti”, “ladri di costituzione”, sono stato redarguito dal presidente Cicala perchè, a suo dire, “offendevo le istituzioni”. E ora lui, dopo la vicenda del Covid Bonus del Comune di Viggiano, chi offende?». I commenti etici sul modus operandi sono una cosa, gli atti un’altra. Tra questi, per Bolognetti non c’è alternativa: «Dimissioni subito»

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