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NELLA LEGA LUCANA RIENTRANO LE TENSIONI

Sull’espulsione di Zullino solo rumors ma il commissario Marti precisa: “La linea la detto io

La Lega è una “macchina partito” e il discorde Zullino era ed è un consigliere regionale della Lega. Dopo giorni di attriti politici, per gli spinosi interrogativi emersi sul tema della Sanità regionale nell’ultima Assise di venerdì scorso, sono questi i 2 punti fermi che dovrebbero permettere il ritorno della quiete dopo la tempesta in casa Carroccio. Alla fine, come era prevedibile, poiché inevitabile che accadesse data l’intensità dello scontro, sulla vicenda del consigliere regionale della Lega, Zullino, contro, per i dubbi sull’operato del duo Dg Esposito-assessore alla Sanità Leone, il resto del partito, nonché l’intera coalizione, è intervenuto direttamente il Commissario regionale Roberto Marti. Marti, con l’intento di riportare ordine nella dialettica interna alla Lega, convogliando le tensioni di indirizzo nell’alveo di consuetudinari dibattiti d’opinione che su specifiche tematiche, nonché delicate e complesse, possono conseguire l’effetto di creare accese fazioni contrapposte, non si è profuso nel tiro al bersaglio al consigliere regionale dissidente. E neanche ha espresso vana solidarietà a Dg e assessore.

L’intervento di Marti appare chiaramenti finalizzato a ricomporre le lacerazioni, puntando al metodo senza entrare nel merito dei vari quesiti pubblicamente posti da Zullino in Consiglio. Il Commissario regionale Marti ha, pertanto, inteso redigere le coordinate lungo le quali la Lega, il socio di maggioranza della coalizione lucana di centrodestra, dovrebbe sviluppare l’operatività governativa. «La linea politica del partito – ha dichiarato Marti – la detta il Segretario regionale, non altri, e sarà sempre il lavoro di un confronto democratico e sinergico improntato al buonsenso e al senso di responsabilità per il bene della comunità lucana». «Pertanto – ha proseguito Marti – , ogni decisione inerente le strategie di Governo regionale e di scenari futuri in alcun modo competono ai singoli consiglieri e assessori regionali, i quali, al contrario, sono chiamati a lavorare intensamente e a centrare gli obiettivi programmatici che la Lega ha innestato nell’attività di governo per non deludere le aspettative, tante, dei Lucani».

Non una esautorazione dell’autonomia politica dei rappresentanti eletti, ma un richiamo rivolto agli stessi a farsi strumento del paventato cambiamento. Quanto ciò concili con indipendenza e democrazia interna, è cosa nota, e sono valutazioni che i diretti interessati possono fare, solo agli eletti della Lega. Ad ogni modo risultano smentiti i rumors che all’impazzata si sono rincorsi nella giornata di ieri, circa la possibile espulsione di Zullino, uno dei fondatori lucani della Lega, dal Carroccio. Rumors, ma nulla di più. Anche perchè proprio ieri il centrodestra «unito», a trazione Lega, ha presentato il proprio candidato sindaco di Matera, Sassone. La pratica Zullino, allo stato attuale delle cose, non è stata, però, rimandata per evidente discrasia temporale, qualora fosse accaduto, tra una coalizione che mostra compattezza nella Città dei Sassi e una coalizione, la stessa, che espelle un proprio rappresentante in Consiglio regionale. Semplicemnte l’allontanamento di Zullino dal partito, non appare ipotesi contemplata dai vertici Lega. «La Lega – ha sottolineato il Commissario regionale Roberto Marti – è stato il motore del cambiamento e ha il dovere di costruire classe dirigente e risultati all’altezza della svolta che la comunità ha auspicato laddove ci ha conferito il mandato di governo. Le problematiche ereditate sono tante. Segreteria regionale e consiglieri sono costantemente in campo per restituire futuro e dignità alla Basilicata ». «Ciascuno lavori per la funzione che gli compete – ha concluso Roberto Marti – nel rispetto dei ruoli che un partito serio come la Lega ha affidato ai suoi eletti e dirigenti ».

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