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CONTINUA LA STAGIONE DEGLI INTERINALI

In Regione Basilicata i precari nei Dipartimenti e nelle Aziende sanitarie passano dalla Manpower alla Gi Group

Anche con il centrodestra lucano al comando in Regione, la pagina buia degli interinali a servizio della Pubblica amministrazione continuerà. Chiusa, per modo di dire in quanto la Manpower grazie alla maggioranza è riuscita a strappare persino una proroga, fino al marzo dell’anno prossimo, extra contrattuale rispetto alle intese sancite con il centrosinistra, la vicenda dei somministrati all’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpab), ecco che si apre quella degli interinali presso «le Aziende del servizio sanitario regionale e per i Dipartimenti della Regione Basilicata», con particolare riferimento ai «Dipartimenti “Ambiente ed Energia” e “Politiche della Persona”», per «supporto alle attività istituzionali dei suddetti Enti». Verrebbe da concludere: la miopia dell’assessore all’Ambiente, Gianni Rosa, che quando è il caso sul precariato a servizio della Pubblica amministrazione, si gira dall’altra parte.

A suo tempo, ci aveva visto giusto la Uil lucana che sugli interinali in Regione e nella Sanità, spronava il centrodestra a far seguire «alle parole, i fatti». Circostanza che puntualmente non si è, come agevolmente prevedibile, verificata. Ma non è tutto, c’è di più. Perchè addirittura il ricorso agli interinali forniti dalle agenzia private sono stati giustificati con la motivazione di così contribuire «ad un significativo miglioramento della qualità dell’offerta del Servizio Sanitario e dei Dipartimenti regionali». La politica passa dalle Agenzie del precariato, ma questo è un altro tema.

Di fatto, il centrodestra ha avuto la possibilità di bloccare il mega appalto da 45milioni e 500mila euro, ma non lo ha fatto. I due diretti interessati dell’esecutivo regionale si sono trincerati dietro dichiarazioni di intenti che lasciavano e lasciano il tempo che trovano. Finanche dopo l’aggiudicazione da parte della Sua-RB, lo stesso Rosa continuava a sbandierare, verbalmente, la propria «contrarietà all’uso dei lavoratori interinali come sostituti di lavoratori a tempo indeterminato, poichè al pubblico impiego si accede attraverso concorso pubblico». Così come l’assessore Leone, anche lui ad aggiudicazione avvenuta, pubblicamente annunciava che «metteremo al bando il precariato sanitario attraverso una programmazione che risponda alle esigenze concrete dei lucani». Sarebbe bastato maggiore silenzio, e più atti concreti: fermare il bando quando il centrodestra poteva. L’azienda sanitaria di Potenza (Asp) già ieri ha provveduto a prendere atto del fatto che, come comunicato dalla Sua-RB, il suo lotto, precisamente il 3, è stato aggiudicato alla Gi Group, e che da adesso e per i prossimi 4 anni può accedere al «servizio di somministrazione di lavoro temporaneo» come da «Accordo Quadro del 15 giugno» scorso.

Teoricamente di soldi pubblici da girare all’Agenzia privata di lavoro interinali, l’Asp ne ha, per circa 3milioni di euro. L’importo complessivo non è, però, preventivamente determinabile, in quanto, lo stesso sarà il risultato della sommatoria degli importi dei singoli accordi attuativi che l’Asp mano a mano e a seconda delle figure professionali richieste andrà a sottoscrivere con la Gi Group. La Gi Group, essendosi aggiudicata anche il lotto 6, base d’asta 6milioni e 792mila euro, rappresenta identico interlocutore per la fornitura di precari somministrati dei Dipartimenti regionali collegati agli assessorati di Leone e Rosa, Sanità e Ambiente.

Per completezza, il lotto del San Carlo, base d’asta 24milioni e 189mila euro, è stato aggiudicato alla Tempor, e quelli dell’Asm e dell’Irccs Crob di Rionero, rispettivamente dal valore stimato di 8milioni e 897mila euro l’uno, e l’altro di 2milioni e 606mila euro, sono stati entrambi vinti dal Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) costituito da Synergie Italia e Risorse Italia. In Regione tra procedure dubbie, per le percentuali, di stabilizzazione senza garanzia contestuale dell’accesso dall’esterno e precari inviati dalle Agenzie private, ma pagate con i soldi pubblici, nei Dipartimenti e nelle Aziende sanitarie lucane, la schizofrenia burocratica del centrodestra ha raggiunto, ed era arduo dato le vicissitudini già accadute e accumulatesi nell’attuale legislatura, raggiunto livelli ancor più alti di abisso amministrativo.

Ferdinando Moliterni

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