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DOPO LA DIFFIDA, TOTAL CHIAMATA A RAPPORTO

Come denunciato da Cronache, a seguito delle fiammate il Comitato Tecnico della Regione Basilicata vuole spiegazioni

La mancanza di segnalazioni alla Regione Basilicata sugli eventi anomali al Centro oli di Corleto Perticara rischiano di costare caro alla compagnia petrolifera Total. Infatti, dopo le denunce che abbiamo riportato da queste colonne sulle fiammate anomale segnalate dai residenti della zona il 24 e il 26 luglio scorso, l’assessore all’Ambiente Gianni Rosa aveva diffidato la compagnia petrolifera francese proprio per il mancato rispetto dell’accordo che prevedeva su ogni minimo evento anomalo la segnalazione al Dipartimento regionale ambientale. Segnalazioni che evidentemente per la Total potevano apparire superflue, ma non per i residenti che attrezzati di macchina fotografica hanno immortalato il fuoco fuoriuscito dalla torcia alto circa 20 metri. L’azione dell’assessore Rosa però non sembra caduta nel vuoto. È giunta, infatti, anche dal Comitato Tecnico regionale la convocazione per il prossimo 12 agosto il cui unico punto all’ordine del giorno è proprio la verifica sullo stabilimento di Tempa Rossa. Il direttore regionale Boscaino ha chiamato a rapporto i dirigenti della Total per approfondire proprio la questione sugli «eventi di visibilità della torcia segnalati dalla popolazione». L’assessore Rosa nel dare notizia della diffida a Total aveva fatto sapere ai cittadini che con una nota del 27 luglio ha rivolto agli organi preposti al monitoraggio e ai controlli tecnici, Ispra, Unmig, Inail, Vigili del fuoco e Arpab e uffici regionali, l’invito a procedere a un’attenta verifica, riservandosi, dopo gli opportuni riscontri, di prendere i provvedimenti necessari a tutela dei cittadini e dell’ambiente lucano. Questi si andranno ad aggiungere alle verifiche che il Comitato Tecnico regionale metterà in campo, considerato che uno dei suoi compiti principali è proprio quello di effettuare le istruttorie sui rapporti di sicurezza adottando i provvedimenti conclusivi da inviare poi al Ministero dell’Ambiente. Restare alle semplici affermazioni della compagnia petrolifera francese che già diversi mesi fa aveva riferito su un episodio analogo solo di normali procedure di esercizio, rilasciando dichiarazioni di tranquillità su episodi quasi ritenuti normali. Una “normalità” che però il popolo lucano guardo con assoluta diffidenza avendo già subito in passato in Val d’Agri un «incidente rilevante» che ha causato la contaminazione e la compromissione di 26.000 mq di suolo e sottosuolo dell’area industriale di Viggiano e del reticolo idrografico a valle dell’impluvio denominato “Fossa del lupo”. Anche l’assessore Rosa, purtroppo, deve fare i conti con una diffidenza che se pur non imputabile a lui (evento infatti successo nella scorsa legislatura) grava sulla sua posizione di massima autorità istituzionale in tema di ambiente a cui i cittadini volendo o dolendo devo appoggiarsi. Si spera che la compagnia petrolifera partecipi all’audizione e che porti le prove certi di “normali” interventi di verifica al pazzo e che non si scopra invece sia altro.

 

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