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AU ACTA, ECCO L’AVVISO

Telesca (Iv) tuona sulla municipalizzata del Comune di Potenza: «Spartizione politica senza meritocrazia»

Fulmine a ciel sereno, ieri è stato pubblicato dal Comune di Potenza l’avviso pubblico con oggetto la «presentazione di candidature per la nomina dell’amministratore unico della società in house Acta s.p.a», la cui nomina avverrà ad «insindacabile giudizio dell’Ente con Decreto Sindacale e su base fiduciaria (incarico intuitu personae)». Un avviso a pochissimi giorni dal “furibondo” consiglio comunale dello scorso 20 luglio in cui, il tema portante, era proprio l’approvazione del Regolamento utile alla nomina dell’au Acta, una carica che, come vi abbiamo raccontato in questi mesi, ha fatto più volte “traballare” la maggioranza, tra “discussioni” politiche affrettate da una scadenza “improvvisa”, proroghe strumentali dell’ultimo secondo, battibecchi alla luce del sole tra compagni di maggioranza e, tema focale proprio dell’ultima assisa comunale, un articolo “guastafeste” che avrebbe reso molto complicata la nomina di quello che, parrebbe, sia il nome più accreditato a rivestire il ruolo di au, Naborre.

In tutto questo vespaio durato mesi, siamo quindi arrivati, come detto in incipit, ad un avviso pubblico: un “tesoro” dopo una lunghissima battaglia condotta dall’opposizione, in modo particolare dal consigliere comunale Vincenzo Telesca, che proprio nell’ultima assisa comunale ha contestato duramente un punto in particolare del Regolamento, l’articolo sette cosiddetto “guastafeste”, nella cui “versione” proposta, approvata poi a maggioranza nello stesso Consiglio e riportata quindi integralmente nell’avviso pubblico, richiedeva solamente una generica «competenza tecnica, giuridica e/o amministrativa adeguata» per rivestire il ruolo apicale.

Ed è proprio questo il nodo focale della faccenda su cui si è soffermato il consigliere Telesca, in esclusiva su Cronache, che ha così commentato: «Con questo avviso, praticamente chiunque potrebbe aspirare a rivestire il ruolo di amministratore unico di un’azienda che pesa sulle casse comunali circa 17 milioni di euro, circa un terzo del bilancio comunale totale e che gestisce non solo i rifiuti, ma anche, i parcheggi, la Taric ecc.». Telesca spiega poi il nocciolo della questione: «Quando è stato fatto il regolamento, io ho presentato un emendamento proprio sull’articolo 7, con l’intenzione di rafforzare il possesso delle competenze richieste per ricoprire il ruolo apicale».

Nella fattispecie, nell’emendamento proposto, si chiedeva l’aggiunta di un comma 2 che aggiungeva, all’adeguatezza tecnica, giuridica e amministrativa, anche il possesso di una laurea, una comprovata competenza e, soprattutto, un’esperienza almeno triennale di gestione amministrativa apicale, così come previsto dallo Statuto dell’azienda, all’articolo 21 comma 1. «Un emendamento giudicato con parere favorevole dagli Uffici – ha sottolineato Telesca – ma che è stato poi respinto, per questioni politiche, in Commissione ». «Parlando in Commissione sia con la segretaria comunale che con la dirigente, mi è stato detto che è normale che ci debba essere una comprovata esperienza fra i requisiti: ma, nonostante ciò, nel bando pubblico esternato ieri è stato riportato in modo pedissequo quanto risultato nel Regolamento discusso in Consiglio, dove non viene richiesta nemmeno la laurea ai candidati. In questo modo – conclude Telesca – si asseconda null’altro che una spartizione di cencelliana memoria e nulla si fa per dare alla città il miglior candidato possibile a rivestire un ruolo dirigenziale di così alta e specialistica valenza». «Quindi – conclude Telesca – la guida dell’Acta che, come detto, gestisce circa un terzo del bilancio comunale e che oltre alla gestione dei rifiuti ha competenze su parcheggi, manutenzioni, Taric, neve ecc. potrà essere affidata per mere spartizioni politiche senza alcuna meritocrazia a chi ha come titolo una tessera politica nel taschino! Povera potenza!».

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