AttualitàBasilicata

TUTELARE I LAVORATORI DEL SETTORE CULTURALE

Lo afferma Summa della Cgil, secondo cui “Servono interventi mirati, Regione adotti misure specifiche di sostegno”

 


“Con la cultura in Basilicata si mangia. Lo ha dimostrato la straordinaria occasione di Matera 2019, che ha dato occupazione a centinaia di giovani”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, secondo cui bisogna puntare sul lavoro di qualità e combattere lo sfruttamento, anche in un settore, come quello della cultura, dove oggi più che mai sono necessarie misure di sostegno mirate, sia da parte del governo regionale sia del governo nazionale.
“Nella nostra regione – continua Summa – centinaia di lavoratori e lavoratrici della cultura si trovano in condizione di grave disagio. La pandemia ha fatto emergere la situazione già drammatica in cui versa il settore: con la sospensione degli spettacoli dal vivo, cinema e teatri non sanno se e come proseguire un’attività che comunque si presenta dimezzata; compagnie teatrali, attori e attrici, musicisti e tutte le professioni che girano attorno a questo mondo, anche tecniche, non percepiscono reddito”.
Resi noti anche alcuni dati dal segretario generale della Cgil Basilicata che meglio di tutto rendono l’idea della difficoltà dell’intero comparto. Secondo i numeri nazionali – prosegue Summa – un milione e mezzo di persone, oltre il 6% del totale degli occupati, alimenta l’offerta culturale in Italia, con forme contrattuali assai diversificate. A questi vanno a sommarsi il popolo delle partite Iva, free lance, prestatori di opera occasionali o a giornata. Un esercito di 250.000 invisibili.
“Una crisi che si innesta in quelle già esistente – continua Summa – e che in Basilicata in particolare rischia di mandare a monte tutte le conquiste fatte con Matera 2019.
Ed ancora, interventi governativi reputati insufficienti mentre la politica locale per la tutela del settore è totalmente assente secondo Summa che attacca direttamente la giunta Bardi per la “mancanza assoluta di interventi”.
Necessaria la copertura di un ammortizzatore per la crisi in costanza di rapporti di lavoro e strumenti di tutela in caso di cessazione dell’attività, ripensando ad un sistema delle contribuzioni dei diversi settori, e il ruolo della fiscalità generale. Non si perda altro tempo – conclude Summa – perché con la cultura non solo si mangia, ma si cresce”.

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