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CON SERGEI ALLA SCOPERTA DEGLI ASTEROIDI

Tutto nacque da Hawking astrofisico, May chitarrista dei Queen, Schweickart dell’Apollo9 e Richters regista


E’ da poco trascorsa la Giornata mondiale degli Asteroidi, un evento annuale internazionale proclamato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) a dicembre 2016 ai fini di diffondere nelle comunità la consapevolezza degli asteroidi, della loro ricerca, dei loro pericoli e dei metodi di difesa della Terra. Abbiamo cercato di scoprire di più con l’Astronomo russo Sergei Schmalz dell’Osservatorio Astronomico di Castelgrande.

Come nasce questa giornata mondiale? «La data è stata scelta in memoria del famoso evento di Tunguska il 30 giugno 1908 in Siberia, quando un corpo celeste (probabilmente una cometa) impattò la Terra distruggendo foreste su un territorio di 2000 chilometri quadrati -spiega lo studioso- e fino a oggi è stata la più grande collisione cosmica con la Terra nella storia umana moderna. Ma l’idea della Giornata degli Asteroidi è nata nel 2014 da Stephen Hawking (astrofisico), Brian May (chitarrista dei Queen), Rusty SWUAICART Schweickart (astronauta dell’Apollo 9) e Grigorij Richters (regista): poco dopo più di 200 scienziati, astronauti, ingegneri e artisti hanno firmato la dichiarazione all’ONU. Uno dei diversi scopi della Giornata degli Asteroidi è incrementare i lavori astronomici sugli asteroidi in tutto il mondo».

Da parte dell’Osservatorio Astronomico di Castelgrande dove Schmalz lavora ormai da diversi anni, (nel proggetto CastelGauss fra l’azienda privata italiana GAUSS S.r.l. a Roma, l’Istituto Keldysh di Matematica Applicata dell’Accademia Russa delle Scienze a Mosca e il Comune di Castelgrande) a Marzo 2020 è stata organizzata una collaborazione internazionale, come continua a svilupparsi? «Attualmente la collaborazione include 7 osservatori – l’osservatorio di Castelgrande, l’osservatorio dell’Università Autonoma di Sinaloa a Cosalà in Messico, due osservatori dell’Istituto Astrofisico Fesenkov ad Almaty in Kazakistan, l’osservatorio dell’Istituto Astronomico Ulugh Beg a Kitab in Uzbekistan, due osservatori dell’Università Statale di Krasnodar e dell’Istituto di Astronomia Applicata dell’Accademia Russa delle Scienze ad Ussurijsk in Russia ci racconta Sergei-  Nelle prossime settimane la collaborazione includerà anche l’osservatorio dell’Istituto Nazionale di Ricerca Astronomica e Geofisica di Cairo in Egitto e l’Osservatorio Astronomico Nazionale di Tarija in Bolivia. È considerata anche l’inclusione di un paio di osservatori italiani».

Qual è il lavoro principale della collaborazione? «Fare osservazioni fotometriche degli asteroidi per determinare le loro caratteristiche fisiche come ad esempio il periodo di rotazione, il diametro, la forma, eccetera. Finora 12 asteroidi sono stati osservati, fra loro una metà con periodi di rotazione prima sconosciuti e l’altra metà con periodi imprecisi. Potrebbe sembrare un numero esiguo, ma sono molti, perché un solo asteroide deve essere osservato continuamente per alcune ore quasi ogni notte durante il periodo della sua visibilità, in questo modo si può raccogliere il numero sufficiente di misurazioni per costruire la curva di luce dell’asteroide di alta qualità e precisione. Questo è difficile soprattutto quando il periodo di rotazione è molto lungo come per esempio nel caso dell’asteroide (85184) osservato dalla collaborazione fra il 12 e il 23 maggio, il suo periodo di rotazione è stato di 24,11 ore. Perciò una tale collaborazione internazionale è necessaria, al contrario, una collaborazione nazionale con tutti i suoi osservatori situati nello stesso Paese e nella stessa fascia oraria non riesca sempre a raggiungere risultati comparabili».

Cosa si evince da queste prolungate osservazioni degli asteroidi?  «Le caratteristiche fisiche degli asteroidi che constatiamo dopo l’analisi delle osservazioni ci danno non solo informazioni statistiche sulla popolazione degli asteroidi nel sistema solare, ma pure la prognosi a lungo termine dei pericoli provenienti dagli asteroidi che incrociano l’orbita della Terra o si avvicinano alla medesima. Tanti asteroidi sono ammassi di pietre che stanno insieme grazie alla forza di gravitazione, ma solo finché l’asteroide non inizia a ruotare troppo velocemente: una volta raggiunto il limite della velocità di rotazione, l’asteroide si frammenta, e questo processo può cambiare significativamente la sua orbita o quella dei suoi frammenti. Osservando lo stesso asteroide per molti anni si può calcolare come cambia il periodo di rotazione e quando l’asteroide potrebbe frammentarsi».

Il lavoro astronomico, tra le altre cose sugli asteroidi, si sviluppa a Castelgrande permanentemente passo per passo e con l’astronomo russo continueremo ad indagare le meraviglie del cielo.

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