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“GLI ANGELI DELLA PROTEZIONE CIVILE”

Felice da Muro Lucano e i suoi giorni senz’acqua, poi il sollievo grazie ai volontari e l’impegno dell’Amministrazione


Felice ha l’accento del nord, ma quando si arrabbia viene fuori il murese che è in sé. E ne ha da adirarsi, se da ormai molti anni, ritornando a Muro Lucano per trascorrere i giorni d’estate nella sua casa in via Marinella, di anno in anno vede peggiorare la problematica dell’acqua. Così ha deciso di rivolgersi a Cronache Lucane, per dare voce alla sua rabbia, ma anche a quella di tante persone che vivono la medesima situazione, ancor più degli anziani e delle famiglie con bambini o con familiari ammalati da assistere ed accudire.

La prima domanda che gli rivolgiamo è: da quanto tempo è privo d’acqua presso la sua abitazione? «Sono 16 giorni che non ricevo una goccia d’acqua, ma come me la maggior parte del rione è a secco. Qualcuno, fortunato, la riceve per qualche ora il giorno o la sera. Ma da me, al civico 17, questo non avviene» ci risponde sconfortato.  Ma prima di addentrarsi nella ormai nota e critica questione della carenza idrica, Felice ci tiene a raccontare un episodio che gli fa tornare un lampo di sorriso: «ieri ho avuto la grande fortuna di ricevere dalla Protezione Civile un po’ di ristoro. Tanto di cappello a queste persone che si danno da fare per il paese con spirito infaticabile. Sono arrivati con il loro furgoncino ed hanno distribuito un po’ d’acqua a noi cittadini, inerpicandosi letteralmente con grosse taniche su per scalette e ripide salite. Mi hanno rinfrancato portando l’acqua non solo a me ma a molte persone della zona. Davvero un gran lavoro che merita gli sia riconosciuto. Sono stati degli angeli».

Dopo i suoi ripetuti solleciti ad Acquedotto Lucano, qualcuno le ha risposto? «Proprio ieri ho avuto anche la visita di un addetto dell’Acquedotto, per verificare che effettivamente non arrivasse una goccia d’acqua. Ma così è da tanto ormai. Però non sanno se sia una perdita, o altro. Mi è stato detto di avere pazienza e che tra qualche mese ci saranno nuovi allacciamenti».

In estate, che poi è il periodo in cui lei soggiorna a Muro, la situazione si aggrava, nota differenza con le volte scorse? «Sono molti anni ormai che vengo a Muro, ma questa volta ho trovato una condizione invivibile. Ho dovuto acquistare 6 casse di acqua, con bottiglie da due litri, e svuotarle nel serbatoio poter farmi una doccia. Purtroppo ho il vizio di lavarmi» ironizza con amarezza.

Nel suo quartiere vivono anche persone anziane? «Certo, e mi dispiace tantissimo, sono arrabbiato per questa situazione e mi rammarico anche e soprattutto per quelle tante nonnine molto molto anziane, a secco di acqua da tempo anche loro».

L’acqua manca, ma i pagamenti del servizio arrivano tempestivi e regolari? «E come! Le bollette arrivano puntuali. Ogni due mesi sul conto corrente mi giunge l’avviso di pagamento di un servizio che non ho, che non abbiamo. Anche se ritorno a Muro in estate, le utenze le pago per tutto l’anno. Addirittura risultano molti metri cubi in più conteggiati e che dovrò pagare. Ma non voglio prolungarmi in parole -che ormai tutti conoscono- bisogna agire. Sollecitare l’Acquedotto Lucano ad intervenire. Scavare. Sostituire i tubi che perdono. Intervenire ai pozzi».  Si conclude così la nostra intervista, quando un paio di ore dopo, Felice ci telefona nuovamente, rinfrancato dalla notizia ricevuta dalla Protezione Civile e spiega: «mi hanno comunicato che grazie all’intervento del primo cittadino Setaro, avremo l’autobotte almeno per “tamponare”. Constatando la situazione di disagio in cui versiamo, ricevere questa notizia ci rincuora e ritengo doveroso anche ringraziare il Sindaco per l’interessamento avuto». Setaro infatti, oltre a numerosi solleciti, aveva scritto ad Acquedotto Lucano per richiedere la sollecitazione dell’invio dell’autobotte, oltre ai lavori presso i pozzi e le vasche interessate sul territorio murese.

 

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