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ACTA, GESTIONE DEI RIFIUTI A RISCHIO

POTENZA. Guarente incartato, si rischia il commissariamento. Dopo l’inchiesta di Cronache, 2 interrogazioni. La preoccupazione di Telesca (Iv)

POTENZA. La nostra inchiesta sull’Acta, il cui ruolo apicale è a rischio, e con esso l’intera azienda che è, verosimilmente, sull’orlo del commissariamento causato da una gestione “politica” della questione da parte del Comune di Potenza, di cui vi abbiamo parlato nell’edizione di Cronache di ieri, ha creato un piccolo terremoto. Terremoto che, a conti fatti, ha partecipato a gettar la luce sullo stato complessivo in cui versa l’Azienda potentina e che ha concorso alla produzione di due interrogazioni “affini” dei consiglieri di centrosinistra Vincenzo Telesca, Angela Fuggetta, Roberto Falotico, Angela Blasi, Rocco Pergola, Bianca Andretta, Francesco Flore e Pierluigi Smaldone. Nella prima interrogazione, “mancato versamento Taric e Problemi finaziari Acta”, i consiglieri chiedono al Comune, visto che l’Acta «è in una crisi finanziaria definita drammattica e che porrebbe, nonostante il bilancio 2019 risulti in attivo, l’azienda a rischio default e che non permette all’azienda di avere liquidità non solo per gli impianti ma anche per il pagamento dei servizi esternalizzati e per gli stessi stipendi dei dipendenti dell’Acta».

La seconda interrogazione dei consiglieri, pone l’accento su un’altra faccenda che abbiamo più volte trattato su queste colonne, correlata anche all’Acta semanticamente, e che vede la città di Potenza preda «dell’abbandono indiscriminato di rifiuti» frutto anche dei controlli scarsi che, come dichiarano i consiglieri d’opposizione nel documento dell’interogazione, «aumenta in modo considerevole all’interno della città e quotidianamente fa assistere inermi a visioni di degrado sia in città che nelle periferie». L’interrogazione, visto anche «l’avviso pubblico per l’assegnazione di contributi finanziari a favore di Comuni e Province per interventi volti a prevenire e contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti sistemi per il controllo e la tutela ambientale» che ha prodotto, previa sua approvazione, «l’assegnazione di contributi per 100mila euro tramite approvazione con delibera di Giunta risalente alla fine di gennaio 2020» e che, come recita l’interrogazione, «gran parte delle zone interessate dai fenomeni sono provviste di impianto di sorveglianza e che quindi l’amministrazione ove lo volesse potrebbe intervenire da remoto individuando e sanzionando i comportamenti incivili e che il mancato intervento dell’amministrazione comunale, anche, postumo all’accadimento, volto a sanzionare i comportamenti incivili, contribuisce all’appesantimento della spesa pubblica», i consiglieri hanno perciò richiesto lumi al Comune sul “destino” dei citati 100mila euro, sulla mancata celerità della raccolta rifiuti in determinate zone della città e se, a conti fatti, il sistema di videosorveglianza è funzionante e in che modo viene gestito.

L’ACTA A RISCHIO COMMISSARIAMENTO, “SPERA” LA SALVEZZA

Come vi abbiamo spiegato nell’edizione di ieri, giovedì prossimo, giorno della scadenza del mandato dell’attuale au Spera, la Giunta Guarente non potrà procedere a nessuna nomina effettiva. Infatti, stando agli articoli 12 e 21 dello Statuto dell’Acta, «l’Amministrazione della società è affidata all’Amministratore Unico, nominato dal socio Comune di Potenza » e che l’assemblea dei soci (cioè il Comune di Potenza) «approva il regolamento per il reclutamento del personale, il regolamento per la nomina dell’Amministratore Unico ed il regolamento per il conferimento degli incarichi. Tali regolamenti devono, nel rispetto della normativa vigente, essere preventivamente approvati dai soci pubblici». Ma, al momento, nessun regolamento pare esser stato approvato a circa una settimana dalla decadenza. In sostanza, il rischio che l’azienda venga commissariata è altissimo, visto che il sindaco, secondo lo Statuto Acta, non ha più pieni “poteri” d’intervento e non potrà procedere a nessuna nomina, neanche “intuitu personae” poiché valevole solamente per il primo Au (in concreto, l’attuale). Nemmeno a quella dell’avv. Camillo Naborre, anche ove su questi la maggioranza trovasse un accordo che al momento non c’è. Solo una proroga tecnica, accettata dall’attuale au Spera, che dovrebbe anteporre “l’emergenza” verticistica al suo eventuale e giustificato interesse personale di professionista a fine mandato e che “scruta l’orizzonte”, potrebbe evitare all’azienda il commissariamento.

TELESCA: «UNA SITUAZIONE ESPLOSIVA CON EFFETTI SULLA CITTÀ»

Il consigliere comunale di Italia Viva Telesca, ha così commentato la faccenda: «Potenza rischia di vivere sulla sua pelle una situazione esplosiva con potenziali effetti devastanti. Una situazione che, a conti fatti, può esser dipinta come un “cane che si morde la coda”. Sostanzialmente, l’azienda che dovrebbe occuparsi dei rifiuti a Potenza, si ritrova ad essere in una grave crisi economica, stando alle recenti parole dell’Amministratore unico, e quindi impossibilitata teoricamente a svolgere appieno il suo ruolo e, addirittura, persino a pagare gli stipendi. Su questo punto, innescato dal mancato pagamento della Taric “differito” dal Comune giustamente per venire incontro ai cittadini colpiti dalla crisi economica post Covid-19, causato da tutti coloro che durante il lockdown non hanno percepito reddito e non hanno, de facto, disponibilità fattuali di ottemperare all’imposta, l’assessore ha parlato di un trasferimento di 700mila euro all’Acta, ma che non serviranno a “tappare” l’ammanco dell’azienda. Oltre al rischio default, nel giro di circa una settimana l’Acta potrebbe ritrovarsi anche “decapitata” e commissariata a causa della scadenza dell’attuale Au. Una vacanza al vertice innescata da una gestione “manchevole” per quanto concerne la nomina dell’Amministratore da parte del Comune di Potenza, che si è impantanato in girotondi politici piuttosto che procedere alla nomina, nonostante la vicinanza della scadenza e i rischi che, la mancanza d’essa, avrebbe comportato, pur essendo a conoscenza dell’iter “complesso” necessario alla nomina di un nuovo amministratore descritto nello statuto dell’azienda. Tutto ciò, avviene nel mentre, così come si evince dalla interrogazione presentata dal centrosinistra che prende spunto da quanto più volte riportato e denunciato dai cittadini negli ultimi mesi, la città di Potenza soffre di gravissimi problemi legati al conferimento dei rifiuti, in larghissima misura connessi all’inciviltà dei cittadini ma anche agli scarsi controlli e zero o quasi sanzioni ai danni di chi viola le norme di conferimento. Una situazione che si traduce con zone, sia periferiche che in pieno centro cittadino, che vedono la formazione di ammassi di rifiuti e “discariche”, le quali comportano un notevole aggravio per le casse dell’Azienda e, quindi, del Comune».

 

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