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UNA MURESE RIPULISCE LO SCEMPIO ALTRUI

Sceglie l’anonimato per dare risalto al messaggio: è necessario diventare dei “controllori ambientali”, evitando di girarci dall’altra parte


Non è stato un gesto “mirato” in concomitanza della “Giornata mondiale per l’ambiente”, quello di una cittadina di Muro Lucano, che indossati i guanti e srotolati i sacchetti, ha raccolto ciò che l’inciviltà altrui ha lasciato abbandonato. Non parliamo di gesto mirato perché questa donna, che ha deciso di conservare l’anonimato per dare risalto soltanto al messaggio di sensibilizzazione, è attiva ed impegnata nel sociale. Sconcertata dall’inciviltà di certa gente, la signora ci racconta di «aver trovato e recuperato, in una sola giornata, sacchetti di tappi di alluminio per barattoli e vasetti di vetro, mattonelle, tanta plastica, una busta di schifezze e molto altro». Il peggio, se può esservi un peggio, è che come sempre si prediligono le aree verdi e boschive.

«Questa volta siamo all’ingresso del paese, nei pressi della pineta adiacente al campo sportivo comunale e nel rettilineo che porta alla frazione di Capodigiano» spiega, altro luogo di pregio per Muro, custode di storia e persino del Santuario di Santa Maria delle Grazie. Non può essere pertanto il classico sacchetto aperto nella notte da cani randagi, o divelto dal cattivo tempo, pertanto qualcuno, di buona lena, a gettare quei rifiuti ci è andato appositamente. L’abbiamo ripetuto decine di volte. Ma evidentemente non basta. Con la differenziata, che tra le altre cose i cittadini pagano di propria tasca, tutto diventa più semplice, e il pattume viene ritirato davanti alla porta di casa. C’è un calendario, un elenco dei materiali e della loro suddivisione.

Non esistono scusanti. Questi gesti, frutto di maleducazione e inciviltà, comportano costi economici e ambientali che ricadono sull’intera collettività. Vale la pena, allora ricordare a queste persone che i reati di abbandono dei rifiuti vengono pesantemente puniti dalla legge. Il danno arrecato con tali comportamenti è duplice: se per un verso deturpano l’ambiente, sia dal punto di vista estetico che della salute, dall’altro, e molti ignorano, è il costo di bonifica. Intervenire infatti comporta delle spese, spesso elevate, e sicuramente superiori a quanto servirebbe per trattare correttamente i rifiuti secondo la filiera che fortunatamente la maggior parte dei cittadini rispetta.

Costi extra che, purtroppo, ricadono su tutti. Soldi di tutti, che potrebbero venire impiegati in modo più costruttivo. È necessario diventare dei “controllori ambientali”, evitando di girarci dall’altra parte quando qualcuno trasforma in discariche a cielo aperto i luoghi nei quali viviamo.

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