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APPALTI, LA ROTAZIONE PER GLI AMICI SECONDO LA LEGA

Coviello, amico di Fanelli e candidato con Guarente, cade sempre in piedi: con Cicala gli va doppiamente bene. In Consiglio per l’alternanza consentono che a cambiare sia solo il nome delle società: ma soci e amministratori sono sempre gli stessi

Seguendo le tracce dell’affidamento diretto da 31mila e 720 euro, inerente la campagna di comunicazione “Compra lucano”, partito dal Dipartimento dell’assessorato Agricoltura del leghista Fanelli, in favore della Covel group, ditta che si occupa prevalentemente di impianti elettrici e antincendio, si riesce a raggiungere altre zone d’ombra della Regione e più specificatamente del Consiglio regionale, dove non sempre batte il sole della trasparenza nel regno di Re Carmine. Sulle orme della Covel Group, per cambiare argomento, si passa alla Upside. Anzi no, l’argomento non cambia, è lo stesso. O meglio, seppur con altro nome, la società è la stessa a paradigmi mutati. Nel più classico dei: “cambiando gli ordini degli addendi, il risultato non cambia”. Ma andiamo per ordine.

ECCO COME AL CONSIGLIO APPLICANO UNA ROTAZIONE SUI GENERIS  In questa storia è quanto mai azzeccato l’adagio letterario: “Se vuoi nascondere qualcosa, mettila in bella vista”. Tant’è che le due società condividono la stessa sede legale: Potenza, via Pienza 78. E la Covel Group è di proprietà di mamma e figlio e amministrata da lei. La Upside invece è sempre di mamma e figlio, ma amministrata da lui. In Regione piccoli feudi crescono e lo sdoppiamento, stranamente mai notato dai dirigenti del Consiglio regionale, è stato utile alla causa. Vediamo il perché. Tema della nuova puntata, il servizio di assistenza tecnica per la registrazione audio-video, per lo streaming delle sedute del Consiglio regionale e la conseguente gestione delle apparecchiature della sala regia a supporto dell’Aula consiliare e per la registrazione audio delle Commissioni Consiliari. La Covel Group, del candidato consigliere comunale alle amministrative di Potenza, per Guarente sindaco, Alessandro Coviello, ha potuto in qualche modo aggirare «il principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti» che «assicura l’effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese». Sono gli stessi Uffici competenti del Consiglio a richiamare il principio così come sancito nel Codice degli Appalti. Così con un salto temporale, dalla gara per lo streaming, ma non solo, del Consiglio regionale aggiudicata nel 2011, ma poi annullata da Tar e Consiglio di Stato, la prima classificata non era idonea, così come anche la seconda, un raggruppamento di imprese tra cui la Covel Group, passando per «nelle more dell’indizione e aggiudicazione del predetto appalto triennale», si giunge al 2017 quando per circa 700 euro in più di ribasso la Covel si porta a casa la gara e la gestione del servizio per 12 mesi. In prossimità della scadenza, che ricadeva al 30 giugno del 2018, il Consiglio regionale per «assicurare la continuità del servizio in argomento», lo streaming, ma non solo, delle Assise, bandì altra gara per «affidare il servizio in questione per il periodo di 12 mesi o comunque fino all’affidamento a un nuovo operatore economico che sarà individuato con l’espletamento di una nuova procedura di gara di durata triennale da parte dell’Amministrazione». Gara triennale di cui si sono, però, perse le tracce. Ma questa è un’altra storia.

L’ASSO NELLA MANICA DI CUI NESSUNO STRANAMENTE S’ACCORGE  Avvertita la scossa nel feudo della Covel, regnante, Alessandro Coviello, e familiare, la madre che detiene l’altro 50% della società, hanno tirato fuori l’asso dalla manica. Asso che corrisponde alla denominazione Upside. Il citato passaggio di procedere nel «rispetto del principio di rotazione degli affidamenti» si riesce a comprimere. Al bando per il servizio di assistenza tecnica per la registrazione audiovideo del Consiglio regionale della Basilicata, a partecipare, nel luglio del 2018, non è l’assegnataria uscente, la Covel Group, ma l’Upside, attiva – guarda caso – dal 2 gennaio dello stesso anno, mentre la Covel non presenta offerta. Cioè la Regione affida (alla faccia della «comprovata esperienza») un fondamentale servizio a una società appena nata. L’amministratore unico della Upside però è proprio Alessandro Coviello che detiene il 55% delle quote societarie. Gli altri soci, al 15%, sono nuovamente la madre, Margherita Pasqualina Bevilacqua (che detiene l’altro 50% della Covel Group), Barbara Giovanna Coviello e Maria Laura Santarsiero.

L’ALTRO VANTAGGIO OLTRE AL NON RISPETTO DELLA ROTAZIONE: CONOSCERE LA GARA E POTER VINCERE FACILE  Quelli della Covel Group conoscono bene la gara, i costi e guadagni del servizio in appalto: è quindi gioco facile per l’Upside, che è composta a ranghi invertiti dalla stessa compagine societaria, vincere la nuova-vecchia gara. Alla scadenza del 31 ottobre dell’anno scorso, indetta nuova gara sempre per 12 mesi con contestuale proroga alla Upside. Società che ha partecipato anche alla nuova gara, aggiudicandosela con una offerta anormalmente bassa, ma ritenuta «conveniente» dall’ex Dg Agostino che acquisite le giustificazioni l’ha ammessa in presenza di un ribasso del 60% circa. Per la Upside rispetto ai poco più di 22mila euro dell’anno prima, anche con gli offerti 15mila e 700 euro, il guadagno pare ci sia comunque. In ogni caso, sarà ancora la Upside, cioè i medesimi soggetti fisici della Covel Group, a gestire il servizio di assistenza tecnica per la registrazione audio-video del Consiglio regionale della Basilicata, nonostante il sempre richiamato «principio di rotazione degli affidamenti, in modo da assicurare l’effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese».

IL NUOVO DG LIBUTTI HA UNA SOLA STRADA: LA REVOCA DEL SERVIZIO IN AUTOTUTELA  Per far salva la buona fede, ciò che è mancato a valle, dovrebbe, però, ora accadere a monte. Prima in qualità di dirigente, suo il visto di regolarità amministrativa sul primo affidamento alla Upside, poi di Dg del Consiglio regionale, relativamente alla proroga e alla nuova gara, ad Arturo Agostino sembra essere sfuggita la corrispondenza tra le società per le quali doveva garantire la «rotazione degli affidamenti», così come richiamata e prescritta nel codice degli appalti. Acquisite queste “nuove” notizie il minimo edittale per il subentrato Dg, Emilio Libutti, è avviare un procedimento ex L. 241/90 per, verificate le informazioni oggi apprese, agire in autotutela. La Corte dei Conti apprezzerà

 

Ferdinando Moliterni

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