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PIPPONZI: INCONTRI CULTURALI NEL SEGNO DEL PATTO PER LE DONNE

Al via un ciclo di approfondimenti tematici in cui si potranno incontrare virtualmente esperti che forniranno il proprio contributo in coerenza con il Manifesto “Un Patto per le Donne”. Lo rende noto la Consigliera di Parità, Ivana Pipponzi

Al via un ciclo di approfondimenti tematici in cui si potranno incontrare virtualmente esperti che forniranno il proprio contributo in coerenza con il Manifesto “Un Patto per le Donne”. Lo rende noto la Consigliera di Parità, Ivana Pipponzi

Il primo appuntamento potrà essere seguito domani 8 maggio, alle ore 17,00 sulla facebook dell’associazione “Letti di sera”, e vede protagonista la sociolinguista Vera Gheno, autrice libro “Singolare femminile – Il femminismo è nelle parole”, dove si evidenzia come qualcuno ritenga ancora intollerabile la declinazione al femminile di alcune professioni quali sindaca, architetta, avvocata. E dietro a queste reazioni c’è un mondo di parole, un mondo fatto di storia e di usi che riflette quel che pensiamo, come ci costruiamo.

Attraverso le innumerevoli esperienze avute sui social, personali e dell’Accademia della Crusca, Vera Gheno smonta, pezzo per pezzo, tutte le convinzioni linguistiche della comunità italiana, rintracciandone l’inclinazione irrimediabilmente maschilista.

Con il prezioso contributo della Rettrice Unibas, Aurelia Sole, sarà affrontata l’importanza del linguaggio di genere per la formazione della cultura paritaria, contro ogni stereotipo e pregiudizio.

“L’emergenza Coronavirus – dichiara la Consigliera di parità, ci ha imposto un nuovo modo di gestire la quotidianità. Anche la cultura, compresa quella di genere, ha modificato i suoi paradigmi e ha iniziato a entrare nelle nostre case. Noi non possiamo e non dobbiamo rimanere ferme. Sembra un paradosso ma non lo è, se pensiamo che ci siamo dovute fermare proprio in concomitanza con la Giornata internazionale delle Donne, quando abbiamo presentato alla stampa “Un Patto per le Donne”, ed esattamente da lì intendiamo ripartire”.

Da oggi è possibile sottoscrivere on line “Un Patto per le Donne” attraverso il link: http://consiglieradiparita.regione.basilicata.it/patto-per-le-donne/.

Il “Patto per le Donne” si articola in 8 punti: otto azioni concrete che affrontano altrettante tematiche proponendo soluzioni attraverso convegni e momenti di riflessione e iniziative dedicate, lanciato l’8 marzo scorso, Giornata internazionale della donna.

Il primo punto del Patto si intitola “La parità non è volontaria, è necessaria”: “Mi impegno nella promozione e nella attuazione della parità e delle pari opportunità nel mondo del lavoro per consentire alle donne pari accesso al lavoro, parità salariale-retributiva, nella progressione di carriera e pensionistica”. Per la consigliera regionale di parità “è un punto particolarmente importante se si pensa che in Basilicata soltanto il 32 percento delle donne lavora, a fronte del dato nazionale che è pari al 49 percento e del dato sul Mezzogiorno che è pari al 36 percento”. A tal proposito verrà organizzato un convegno sul tema “Parità di genere e lavoro. Crescita professionale e mercato del lavoro femminile”.

Il secondo punto si intitola “Essere diverse ma con lo stesso valore”: “Mi impegno a promuovere e diffondere il Diversity management attraverso Piani di Azioni Positive e percorsi formativi a parti datoriali e lavoratori/lavoratrici”. Su questo tema si terrà la conferenza sul Diversity manager: “Gestire e valorizzare le differenze come fattore di crescita della performance sociale ed economica”.

Il terzo punto si intitola “Rafforzare per incoraggiare”: “Identifico, progetto e metto in campo azioni positive e politiche family friendly per il welfare, attraverso misure di conciliazione vita privata/vita lavorativa e cargiver e sostegno concreto alla maternità”. Anche su questo tema si terranno incontri per definire “Interventi e percorsi di politiche family friendly nei Piani di Azioni Positive per aumentare l’occupazione femminile e conciliare i tempi di vita/lavoro”.

Al quarto punto “Definire strumenti attivi contro la violenza di genere”: “E’ mio dovere morale e sociale dare il mio contributo per l’implementazione di percorsi formativi e azioni concrete finalizzati al contrasto della violenza di genere, discriminazioni, comprese quelle fondate su orientamento sessuale ed identità di genere”. Sarà dedicata agli stereotipi la conferenza “Culture di genere. La formazione e l’educazione per il contrasto alla violenza”.

Il titolo del quinto punto è “Le molestie non sono lusinghe”: “Nessuna tolleranza alle molestie e al mobbing sul lavoro. Mi impegno a prevenire e contrastare qualsiasi forma di violenza, anche sessuale e promuovere la cultura del rispetto anche sui luoghi di lavoro”. Prevista una conferenza sul tema “Tutela e prevenzione delle molestie e benessere organizzativo sui luoghi di lavoro”.

Al sesto punto “La forma non è sostanza, verso una salute personalizzata”: “Riconosco l’importanza di un approccio di genere nella sanità per favorire una centralità della persona per la diffusione della medicina di genere a tutela della salute della donna nel percorso ospedale-territorio”. Sulla medicina di genere previsto un incontro per percorsi virtuosi e buone pratiche per la salute delle lavoratrici.

“Smontare le convenzioni per ridurre le distanze sociali” è il titolo del settimo punto: “Identifico nella diffusione di una cultura delle differenze e nel contrasto agli stereotipi di genere legati al corpo, all’immagine ed alla cultura delle donne uno degli strumenti fondamentali per promuovere parità e pari opportunità”. A tal proposito prevista una conferenza sul tema “Comunicare il rispetto per contrastare la violenza”.

Ultimo punto del patto “Le parole sono importanti”: Comprendo e vinco le resistenze di tipo culturale al fine di adeguare la lingua ai cambiamenti sociali attraverso la promozione e l’adozione del linguaggio di genere anche negli atti amministrativi”. Su questo tema previsto un incontro dal titolo “Linguaggio e disparità di genere: questioni linguistiche e sociali”.

E’ stato chiesto a tutte le parti sociali di aderire al Patto, realizzando i suddetti obiettivi attraverso iniziative dedicate, prodromiche all’indizione degli Stati Generali della Parità.

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