LEPORE: DALLA TESI A MURO NELL’ERA 2.0
L’obiettivo di Cristian è spiegare come la città di Muro Lucano possa diventare un brand di successo tra arte, storia e cultura
Cristian Lepore, 23enne di Muro Lucano, dopo il Diploma scientifico si iscrive all’Accademia di Belle arti di Napoli, corso di Design della comunicazione. Laureatosi prosegue col corso di Comunicazione pubblica e d’impresa. Intanto dalla tesi di laurea nasce un progetto, “Muro Lucano- il borgo presepe”. Abbiamo intervistato Cristian, per farci raccontare di più, mentre ci anticipa: «Negli anni universitari mi dicevano “Lo sai che in Basilicata non potrai lavorare? Che dovrai andare al Nord? Che qui non sanno nemmeno cos’è il graphic design?”. Certo, viviamo in un posto dove non è facile affermarsi ma volere è potere. Non è possibile che un giovane per poter vivere e nutrirsi di ciò che ha studiato deve scappare lontano dalle sue radici. Magari dobbiamo trasformare ciò che abbiamo in risorsa, così possiamo rinascere o nascere per la prima volta. Ma soprattutto, non accontentarci: puntare sempre al meglio e se il meglio non c’è inventiamolo, creiamolo».
In cosa consiste il tuo progetto? «La tesi sviluppa un City branding per la mia città: Muro Lucano. Tra le motivazioni che mi hanno spinto, l’amore viscerale per la mia Muro. Il tutto deriva dalla voglia di vivere in un contesto cittadino moderno e al passo coi tempi, che avesse un’immagine semplice e d’impatto. II suo passato, la sua storia e la sua eredità di cultura e arte sono una ricchezza sconfinata e allo stesso tempo fragile, da salvaguardare con impegno e difendere con passione. Ciò permette un processo di valorizzazione, nella convinzione che operando per Muro Lucano non si fa altro che agire per i cittadini stessi. Con questo progetto, indento aprire un nuovo capitolo per la città, coerente con la sua storia, con i suoi colori e i suoi suoni, con una sensibilità rinomata e ad un ambiente sano. L’obiettivo è spiegare come, realisticamente, Muro possa diventare un brand di successo sfruttando al meglio tutte le sue potenzialità. Dopo un attento studio del territorio e della storia, si è passati alla fase di progettazione vera e propria, che ha comportato bozzetti, sviluppo degli elementi visivi fondamentali del sistema visivo, accoppiamento di caratteri tipografici, landmarks, prove colore e varie applicazioni del sistema visivo sul territorio cittadino, portando alla nascita di un marchio dinamico. Muro Lucano è proiettato al 2.0 con una app e un sito web atti a rimodernare l’immagine della città. Nello specifico sono stati elaborati una palette di colori, pittogrammi e pattern. Da ciò, insieme al logo, si è potuto pensare alle relative applicazioni portando alla luce dalla business card alla carta intestata, dalle shopper alle agende, fino alla segnaletica, sia per i pedoni che per i veicoli».
Che cos’è un “City branding”? «Il city branding è un processo che permette di “trasformare” una città con tutte le sue qualità, tradizioni, culture ed usanze in un vero e proprio brand, al fine di favorirne la crescita. Può essere attuato dal consiglio comunale di una città, dal sindaco, da un’agenzia di sviluppo economico o di comunicazione, studio di design o grafico/designer freelance. Viene definito come un processo di comunicazione che lavora sull’identità visiva della città, la sua percezione e reputazione nelle menti degli individui attraverso studi di marketing e applicazioni grafiche. In un certo senso, facciamo tutti parte delle nostre città, perché senza i cittadini, non sarebbero quello che sono. Una città occorre pensarla come un corpo umano, e ciò che dà vita a questo corpo sono le persone».
Il progetto nasce dopo la lettura di “Cristo si è fermato ad Eboli”. Cosa è scattato in te? «Primo Levi descrive l’attualità della Basilicata. Queste righe fanno emergere in me la volontà di riscatto e di mettere in luce tutti i suoi punti di forza. Nel caso specifico, mi sono posto l’obiettivo di rendere Muro Lucano un luogo appetibile dove vivere o lavorare, o una meta imprescindibile da visitare. Quindi è fondamentale che la popolazione sia consapevole e fiera dell’identità del proprio territorio ed è il primo passo per fare un salto di qualità».
Perché Muro Lucano ne è un esempio calzante? «Muro mette a disposizione il suo patrimonio storico, artistico-culturale e paesaggistico, sia ai cittadini che ai turisti. Luigi Martuscelli nel suo celeberrimo libro “Numistrone e Muro Lucano. Note, appunti e ricordi storici” la descrive meravigliosamente. Tanta bellezza ha bisogna di brillare. Perché Muro ha bisogno di un logo? Perché “sente” l’esigenza di distinguersi dalle altre città, in un certo senso sue competitors. Al giorno d’oggi, le città sono in competizione tra loro nell’ordine di attrarre investimenti e accaparrarsi gente sempre più ampie del mercato turistico».
Quanto è importante oggi la comunicazione “connessa” al design? «Se è vero che un libro non si giudica dalla copertina, allo stesso tempo una copertina ben progettata riesce a comunicare l’identità e il contenuto del libro stesso. Al giorno d’oggi la comunicazione è fondamentale, soprattutto veicolata dalle immagini. Bisogna intendere il designer come un vero e proprio progettista. La professione è ancora ignota ai più, soprattutto nel sud Italia che ha ancora bisogno di essere alfabetizzata circa questa figura».
Quali sono i luoghi di Muro che hai considerato per il tuo progetto? «È stata inquadrata l’intera area di Muro Lucano con particolare focus al centro storico, realizzando 21pittogrammi che rappresentano la maggior parte dei luoghi e monumenti d’interesse della città: cattedrale di San Nicola, chiesa di Sant’Andrea Apostolo, chiesa della Madonna del Soccorso, chiesa della Madonna di Capolisanti, chiesa San Marco Evangelista, chiesa Santissima Trinità, santuario della Maria Santissima delle Grazie, convento dei Cappuccini, casa di San Gerardo Maiella, castello medievale, ponte del Pianello, borgo Pianello, ponte San Pietro, diga Nitti, municipio, statua di San Gerardo Maiella, belvedere San Nicola, palazzo vescovile, mulinio ad acqua medievale, cimitero di San Giuseppe e monumento ai caduti in Guerra. L’attenzione è stata rivolta anche al Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano con la progettazione dei biglietti d’entrata».