AttualitàBasilicata

I CICALA COLPISCONO ANCORA

Sulla gestione delle royalty del petrolio per il coronavirus, strano rallentamenti alla decisine della Giunta presieduta da Bardi

 

di Massimo Dellapenna


Il “Re” colpisce ancora: scriteriata costante nostrana, purtroppo per i lucani, negli ultimi mesi, il presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala ha di nuovo fatto di testa sua, in barba a regolamenti e modus “formali”. Un agendi personale, come detto paradigmatico della sua sin qui carriera istituzionale regionale detta dall’assolutismo, così come si confà ad un monarca, che però si traduce in ritardi, girotondi e ingarbugliamenti che sortiscono l’unico effetto di rallentare e spesso bloccare gli iter istituzionali che incidono sulla nostra quotidianità, di già messa a dura prova dall’attuale pandemia. Appunto, la pandemia: rallentare e bloccare adesso, per i propri piani, significa condannare probabilmente la regione intera ad un destino atroce. Questi i fatti: nel collegato alla Legge finanziaria della Regione Basilicata, approvato dalla Giunta Regionale c’è un articolo che consentirebbe di reperire immediatamente una ventina di milioni di euro di spesa corrente che potrebbero essere messe a disposizione della Regione anche per interventi di contrasto al COVID o alle esigenze economiche della Regione. Si tratta dell’art. 14 del collegato che, prevede la modifica dell’art. 1 della legge regionale n. 40 del 1995 (Utilizzo dell’aliquota relativa ai giacimenti petroliferi della val d’Agri) in modo da destinare l’aliquota prevista dalle estrazioni petrolifere oltre che “allo sviluppo delle attività economiche e all’incremento industriale” anche al cofinanziamento delle spese regionali per i servizi, le politiche sociali ed interventi per la tutela ambientale del comprensorio interessato” alle estrazioni petrolifere.

Attualmente la legge regionale consente di utilizzare tale aliquota esclusivamente per lo sviluppo delle attività economiche ed industriali della val d’Agri, con il testo licenziato dalla Giunta Regionale la Regione potrebbe utilizzare tali aliquote anche per cofinanziare le spese regionali per i servizi, le politiche sociali e la tutela ambientale nei territori della val d’Agri che attualmente sono interamente a carico della fiscalità generale.
Si tratta di una ventina di milioni di Euro risparmiati dalla Regione Basilicata che potrebbero essere usati per ulteriori esigenze legate all’attuale situazione economica senza intaccare minimamente i servizi che la Regione assicura a tutto il territorio regionale, compreso la Val d’Agri.

Il testo, approvato in Giunta Regionale deve essere ora approvato in Consiglio Regionale ma, a quanto pare, il Gruppo Regionale della Lega su pressione di Cicala si sta opponendo a questa modifica e, quindi, alla liberazione di risorse che potrebbero costituire un’immediata boccata d’ossigeno per le casse della Regione e, quindi, per i cittadini tutti. Nonostante questa manovra che al momento è purtroppo solo un’ipotesi, sicuramente non risolutiva assolutamente ma, al contempo, fondamentale nella piccola relatività lucana, piaccia e non pocco a tutta la maggioranza. Ma, tragica costante degli ultimi tempi, quando si tratta dell’oro nero, il duo “regio-principesco” dei Cicala’s, comprensivo anche del sindaco di Viggiano Amedeo, lì dove si erge il Centro olio Eni, sembra sempre dirigersi in una direzione diametralmente opposta a quella che punta verso un solo scopo: il benessere dei cittadini.

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